Gifuni a CN24: "Benitez ha scelto Dzeko, con Jovetic per una coppia perfetta. Non trascurerei una pista colombiana. Damiao? Un embrione di Careca"

09.07.2013
20:30
Ciro Novellino

Gianluca Gifuni, giornalista, conduttore ed inviato di Radio Marte, radio ufficiale della SSC Napoli, nonché presentatore di Fantacalcio Show su Canale 21, ha parlato a CalcioNapoli24:

Cavani al Psg si attende soltanto l’annuncio ufficiale. Da luglio a luglio, 100 mln nelle casse di De Laurentiis, è lui il vincitore in assoluto

“De Laurentiis ha saputo come valorizzare dal punto di vista economico i suoi calciatori migliori. Vincitore si, ma dipende poi da come verranno reinvestiti questi soldi. Prendere uno come Cavani è difficile, due sono le soluzioni: spendere molti soldi per un attaccante bravo che può riuscire o non riuscire in Italia, oppure spendere meno soldi per uno come era Cavani tre anni fa, uno tipo Hernandez o Damiao e augurarsi che possa diventare come Cavani e crescere. Tuttavia devo dire che mentre il Napoli poteva permettersi di prendere fino a qualche anno fa, Lavezzi, Hamsik e lo stesso Cavani, da calciatori che dovevano diventare grandi, oggi ha bisogno di certezze assolute, visto che non lotta per un posto in Europa League, ma per i primi tre posti e qualcosa in più. Non c’è più tanto tempo e spazio di acquistare un calciatore e aspettarlo”.

C’è rammarico non solo per Cavani, ma anche per Gomez che è andato a Firenze. Jovetic vicino al City, sblocca Dzeko. Benitez ha scelto lui…

“Dzeko è il primo nome chiesto da Benitez. E’ il perno centrale dell’attacco con i tre trequartisti alle sue spalle. Il secondo nome era quello di Gomez, ma non mi faceva impazzire. E’ comunque funzionale e in Italia si troverà bene e segnerà almeno 20 gol. Una porta aperta c’è ancora per Dzeko, a costo anche di aspettare un mese. Intanto si cautelerebbero con Damiao, in attesa di prendere il bosniaco. Non trascurerei la pista Jackson Martinez del Porto. Mi piace molto, potente e completo con i piedi e la testa. Un calciatore formidabile, però è sempre da valutare nel campionato italiano, visto che le marcature sono diverse rispetto al Portogallo. Prenderlo insieme a Damiao, potrebbe dare delle garanzie. La necessità assoluta resta un trequartista come Jovetic o Lamela. Solo così si può arginare la perdita di Cavani. Jovetic e Dzeko sarebbe la coppia ideale”.

Damiao, però, è quello più vicino. Un calciatore forte si, ma un po’ fragile

“E’ reduce da un infortunio. Ha giocato 16 partite in  Nazionale, 14 amichevoli e soltanto tre gol. Questo mi fa riflettere. Il Napoli lo prenderebbe per farlo crescere e maturare, ma bisogna vedere se si adatterebbe al nostro campionato. Non direi fragile. Lo definiscono il nuovo Careca che lo sponsorizza da anni. E’ obiettivo del Napoli già da un anno. E’ un embrione di Careca”.

Credi che alla luce della partenza di Cavani possa arrivare un colpo ad effetto anche in un altro ruolo e non per forza l’attacco?

“Questo mi preoccupa perché credo che possa avvenire. C’è aria di contestazione in giro e tra i tifosi e non vorrei che, visto che la fretta è sempre cattiva consigliera, si faccia questo tipo di scelta, acquistando un calciatore che poi alla fine può non servire e non essere funzionale al progetto. Mi fido, però, di Benitez e credo che questo non avverrà. Il presidente si confronta spesso con il tecnico e, anche nel summit di ieri, hanno parlato di mercato. Benitez sta ponendo dei paletti e sa bloccare le scelte che possono non essere positive per il suo modo di giocare”.

Callejon come Jim Carrey, da una foto che hai pubblicato: è arrivato a Napoli

“Si, sono uguali (ride, ndr). E' arrivato a Napoli e domani farà le visite mediche. Non so se sarà presentato, ma sarà tra i convocati per il ritiro insieme a Mertens e Rafael”.

De Sanctis indispettito da Rafael, la cessione è legata a questo stato d’animo?

“Non so se è indispettito, ma non si aspettava la scelta di acquistare un giovane così promettente. La sensazione di Morgan è stata quella che il portiere brasiliano sia stato acquistato non per fare il secondo, ma per giocarsela. Con un nuovo allenatore come Benitez, c’era il rischio di non essere titolare e a sensazione non si è sentito tradito, ma non gratificato così come avrebbe voluto e ha ipotizzato la possibilità di spostarsi in un’altra squadra a chiusura di carriera, senza giocare la Champions e a parità di ingaggio”.

a cura di Ciro Novellino

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Fonte : a cura di Ciro Novellino
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