Gomorra, Esposito a CN24: "Peccato, volevo Klopp! Scelgo Lamela per il post Callejon, Higuain prenda una decisione. Menomale che torna Reina"
di Marco Galiero
Twitter: @GalieroM
Finale di stagione con diversi cambi di scenari. Vanno via gli allenatori, i giocatori, ma quel che rimane è la passione dei tifosi e il loro attaccamento alla maglia. Tra le centinaia di migliaia di tifosi napoletani, c’è anche Salvio Esposito: attore protagonista in ‘Gomorra la serie’ che ha interpretato magnificamente il ruolo di Genny Savastano. Ecco quanto ha dichiarato in esclusiva ai nostri microfoni:
Come hai interpretato l’addio di Benitez? “Come una scelta consensuale. Si è dimostrato un grande allenatore, anche se poco adatto al campionato italiano. Peccato per la partita con la Lazio: se ci fossimo qualificati per la Champions, credo sarebbe arrivato Klopp. Tra i nomi fatti, mi sembrava quello più adatto. Sarebbe stato un sogno se l'allenatore avesse portato a Napoli qualche suo fedelissimo come Hummels”.
E’ lecito dare la colpa a Benitez? "Il business plan di De Laurentiis era un elemento determinante. Si può criticare Benitez, così come si può criticare De Laurentiis, ma devo dire che gran parte della responsabilità di una stagione non proprio soddisfacente va attribuita principalmente ai giocatori”.
Cosa cambierà col ritorno di Reina tra i pali? “A inizio stagione, dissi chiaramente che senza un portiere valido, il Napoli non sarebbe andato da nessuna parte. Il tempo mi ha dato ragione. Per quanto riguarda Reina, innanzitutto, credo che se la società non l’avesse lasciato partire, ci saremmo ritrovati senz’altro con qualche punto in più in classifica. Pepe è un grande, non solo dal punto di vista della qualità tecnica. E’ un uomo spogliatoio, un leader. Nel Napoli ha rappresentato l’elemento cardine del settore difensivo. Ci sarà un motivo se la difesa è peggiorata tantissimo dopo la sua partenza”.
Quanto è importante la tifoseria per questo club? “Il Napoli è tra i primi 5 club più seguiti al mondo. Questo, però, non è sempre un bene. A Napoli ci esaltiamo e poi ci deprimiamo in men che non si dica. Se un giocatore riesce a trarre vantaggio da una positività tale, ben venga. Il problema nasce quando, invece, i giocatori sentono troppo la pressione del pubblico”.
Chi vorresti in questo Napoli? "Se dovessi puntare su qualche giocatore, mi piacerebbe un centrale difensivo, preferibilmente mancino, uno come Vertonghen. Poi, siccome credo sia quasi certo l’addio di Calléjon, mi sento di dire che vedrei benissimo Lamela per rimpiazzarlo”.
Futuro di Higuain? "Bisogna capire cosa vuole fare. E' uno che tende a trasformare l'affetto dei napoletani in nervosismo. Il ‘Pipita’ mi piace, ma se dovessi fare un confronto con Cavani, preferirei il matador. La priorità, adesso, sta nel capire se ha voglia di rimanere a Napoli o andarsi a giocare le sue chances altrove. E’ un fedelissimo di Benitez, può darsi che abbia intenzione di seguire le orme del tecnico spagnolo”.
L'unico napoletano verace in questa squadra è Insigne... - "Lorenzo è fortissimo. Anzi, mi sento di dire che l'anno prossimo potrebbe essere l'anno della sua consacrazione. Il Napoli non è riuscito a fare il salto di qualità e a sorpassare la Roma proprio perchè mancava Insinge, a causa di quel brutto infortunio. Lorenzo era in grado di cambiare le partite. Non è un caso che la squadra abbia iniziato a girare appena è tornato in campo".
Hamsik tornerà quello di una volta? "Spero che qualunque allenatore arrivi, sappia far ritornare Hamsik il centrocampista più invidiato della Serie A. Credo che lo slovacco abbia fatto una scelta di vita, vuole rimanere a Napoli e chiudere qui la sua carriera”.
Se fossi un giocatore del Napoli, abbandoneresti mai il tuo club? “A volte, ho pensato che se fossi stato un giocatore del Napoli, avrei giurato amore eterno alla mia squadra. Talvolta, però, mi è capitato di pensare al calcio come a un lavoro come tutti gli altri e, per questo, credo che un giocatore debba sempre scegliere le condizioni migliori in cui lavorare. No, in realtà, sai cosa penso? Io sono un guerriero, non avrei mai lasciato il Napoli per un’altra squadra”.
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