Maksimovic: "Napoli? Dovrei scrivere un libro: volevo restare ma De Laurentiis non andava d'accordo con l'ex agente! Ero al Maradona per la festa scudetto, sull'ammutinamento ed il pareggio col Verona..." | ESCLUSIVA

29.07.2023
15:45
Claudio Russo

Intervista esclusiva a Nikola Maksimovic, ex difensore del Napoli attualmente all'Hatayspor, squadra turca avversaria degli azzurri in amichevole stasera

Ultime notizie Napoli - A poche ore da Napoli-Hatayspor, Nikola Maksimovic ci accoglie nell’hotel che ospita la sua nuova squadra, militante nel massimo campionato turco, e si apre in esclusiva ai microfoni di CalcioNapoli24. Ci teneva ad incontrare quella che è stata parte della sua vita, anche se non scenderà in campo. E con i nostri inviati mette a fuoco ciò che è stata la sua esperienza in azzurro, dalla firma in extremis nel 2016 fino all’addio nel 2021, quando venne svincolato nonostante avesse voglia di restare in azzurro.

Intervista Maksimovic

Napoli ti è rimasta nel cuore, ritrovarla da avversario quasi per caso che sensazione ti fa provare?

“Napoli è rimasta nel cuore mio e della mia famiglia, non è facile incontrarli dopo tutto questo tempo passato assieme ma sarà bello rivedere amici e persone che lavorano nel club e con cui sono rimasto in contatto”

Quest’anno è arrivato lo scudetto, come l’hai vissuto?

“Io sono più che contento per la vittoria, tutti mi chiedevano se fossi rimasto dispiaciuto perchè non ero della squadra: sono contento per la città e per i tifosi, se lo meritavano uno scudetto e sono stato allo stadio per l’ultima partita contro la Sampdoria: ho tanti amici in città e sono venuto a festeggiare con loro, sono davvero contento per ciò che hanno fatto”

Ora sei all’Hatayspor, cosa rappresenta per te?

“Questa chance mi dà l’opportunità di giocare ad alti livelli, credo di poter dare ancora altro nel mondo del calcio: la chiamata di mister Volkan Demirel mi ha fatto accettare subito, è un allenatore giovane che ha fatto una grande carriera da calciatore. Ha grandi potenzialità, è molto simile agli allenatori italiani e preferisce molto la tattica. Io sono qui per aiutare una squadra che vive un momento non buono dopo il terremoto. Non giochiamo più nemmeno in città, ma in un’altra, ed in Turchia tutti ci seguono: sono contento di essere qui”

Il Napoli ha venduto Kim arrivato dalla Turchia, chi può sostituirlo?

“Kim ha fatto una grande stagione, ma due anni fa chi lo conosceva in Italia? Era fortissimo al Fenerbahce, bravo il Napoli ed il suo direttore a portarlo in azzurro. Magari adesso per tutti è difficile sostituirlo, ma sono sicuro che il nuovo allenatore con la società farà le scelte giuste per sostituirlo. Non è facile, un consiglio non posso darlo però punterei sempre sui difensori che conoscono il campionato italiano”

Arrivi al Torino, ti imponi e ti chiama il Napoli: cosa pensi quando ti arriva questa idea chiusa in extremis?

“Una storia che dovrei raccontare in un libro: io ho avuto offerte dal Napoli per due anni, mi voleva Maurizio Sarri assieme al direttore. Firmai l’ultimo giorno di mercato perchè le cose con il Torino non sono andate bene, le promesse del presidente e la stretta di mano non valeva tantissimo per lui, e questa cosa non mi piacque. Mi aveva promesso la cessione in caso di offerta superiore ad una determinata cifra, arrivò di nuovo il Napoli e lui non mi voleva lasciar andare via. Le cose non sono andate bene: litigai con Mihajlovic, me ne andai a casa e poi firmai l’ultimo giorno. Io ho avuto pure sfortuna a Napoli: giocavano sempre Koulibaly ed Albiol, due giocatori fortissimi e due amici per tutta la vita. Non era facile rientrare, sapevamo tutti che Sarri non cambiava tanto, se non per una partita. Sono andato in prestito in Russia per tornare e fare di nuovo il ritiro e capire se potevo essere titolare o meno. Poi le cose sono cambiate, Ancelotti dal primo giorno mi disse che avrebbe contato su di me e mi avrebbe valutato in ritiro, e alla fine abbiamo visto come è andata con lui e con mister Gattuso”

Un aggettivo per Sarri, Ancelotti e Gattuso.

“Sono bravissimi, ognuno ha il suo modo di allenare: da Sarri ho imparato tantissimo nella fase difensiva e tattica, Ancelotti mi ha dato libertà di scelta in campo, di vedere la situazione in autonomia e in Champions League mi ha fatto anche giocare in un’altra posizione. Gattuso mi ha messo nuova energia, è un giovane che aveva un grande staff e voleva crescere con noi, ma le cose non sono andate a buon fine: abbiamo vinto la Coppa Italia ma in campionato all’ultima partita non ci siamo qualificati in Champions League ed è caduto tutto ciò che avevamo fatto prima”

L’aneddoto ed il ricordo che ti è rimasto impresso nella mente a Napoli.

“Di Napoli non posso mai parlare male, la mia famiglia ed io siamo stati lì per cinque anni e ci siamo trovati benissimo. Mi dispiace solo non aver giocato più e non aver prolungato il contratto, perchè ho avuto la possibilità e per me non ci sarebbero stati problemi. Sarei voluto rimanere ancora a Napoli, io il mio l’ho fatto ma il presidente con mio ex agente non andava d’accordo ed io non c’entravo nulla, ma ne ho pagato le conseguenze. Solo questo mi dispiace, volevo rimanere ancora non tanto per lo scudetto, ma ero a disposizione a livello contrattuale ed economico”

Durante la tua avventura a Napoli sono avvenuti l’ammutinamento dopo il Salisburgo e la sconfitta contro il Verona: se ne è parlato tanto, cosa successe davvero?

“Rimanemmo delusi pure noi, se non giochi la Champions League non è la stessa cosa: dispiace molto per quell’episodio e per ciò che successe dopo il Salisburgo, ma posso dire che la partita in casa contro il Verona iniziò bene ma se non segni non è semplice vincere. Fummo sfortunati, poi su ciò che successe dopo Salisburgo non ne voglio parlare perchè se ne sono dette tante. Dico solo che quella multa famosa alla fine l’abbiamo pagata io, Allan e Hysaj. Non ricordo se altri abbiano pagato o si siano messi d’accordo con i successivi rinnovi di contratto, alcuni andarono via. Solo noi che eravamo a scadenza di contratto ed andammo via abbiamo pagato, ma non c’è problema. Io dissi solo una cosa: va bene la multa, ma se è per tutti tutti devono pagare. Poi contro il Verona sai che devi vincere per andare in Champions League, e non è facile. Non entri bene in partita, sbagli qualche passaggio e ti innervosisci: ma dopo l’1-0 la partita andava chiusa, non ho dubbi”

Nel 2023 il Napoli è arrivato ai quarti di Champions League, come t’è sembrata anche in vista del futuro?

“Quello che ha dimostrato il Napoli in Italia ed in Champions sicuramente avrebbe meritato la finale: ero sicuro che contro il Milan avrebbe vinto, ma mi sono detto dopo l’eliminazione che tutto doveva essere dirottato sul chiudere la corsa scudetto quanto prima. Sicuramente essendo in prima fascia il Napoli deve passare facilmente il gruppo, poi le cose si aprono e si può puntare anche alle semifinali”

Come si marca Kvaratskhelia?

“Si parla tanto di lui come di un fenomeno, però ho avuto amici che hanno giocato con lui al Rubin Kazan e mi dicevano già allora che era davvero fortissimo. Non mi ha sorpreso per ciò che ha mostrato in Italia, ma è importante confermarsi: fare solo una stagione e non ripetersi può portare la gente a dimenticarsi di te, il calcio è così. Ma sono sicuro che sia un talento, un professionista, secondo me rimarrà ad alti livelli”

Hai giocato con Gonzalo Higuain e hai visto Victor Osimhen: chi scegli?

“Dipende dal tipo di gioco (ride, ndr). Higuain è uno che ti protegge la squadra, è fortissimo e per me è stato uno dei più forti negli ultimi anni in Italia. Però Osimhen attacca la profondità, è noioso per le squadre avversarie ed è un po’ sporco da marcare nei duelli. Poi è alto e può sfruttare le doti che ha pure nei cross. Non è semplice paragonare o scegliere tra i due”

Raccontaci la tua festa scudetto allo stadio Maradona.

Tanti serbi tifano per il Napoli, non solo per me ma anche per il gemellaggio tra tifosi del Napoli e della Stella Rossa Belgrado. Per quella partita ho avuto un sacco di richieste di biglietti, non so quanti, si sapeva che sarebbe stata una festa. Io sono arrivato con amici dalla Serbia per guardarla da tifoso, ci siamo divertiti e ci hanno riconosciuto in tribuna: ho incontrato tanti amici, mi sono divertito e gli amici serbi sono rimasti impressionati da quella atmosfera e da ciò che hanno visto, cose che non hanno visto in altri stadi”

Come si difende contro una squadra italiana come il Napoli?

“Ne sono rimasto fuori perchè non volevo parlarne con i compagni, nel senso che il mister non mi ha chiesto nulla ma sono sicuro che abbia preparato al meglio la partita: Volkan è un allenatore giovane che capisce tanto il calcio, è stato un portiere per 20 anni al Fenerbahce ed è preparatissimo. Poi ovvio il Napoli è imparagonabile, ma daremo una risposta sul campo”

Oggi arrivi a Castel di Sangro e chi vai a salutare del Napoli?

“Io vado dai magazzinieri, da Tommaso e dagli altri, perchè li sento spesso e li andrò a salutare, magari anche per il caffè di Tommaso che non può essere saltato”

Cosa ti senti di dire ai tifosi del Napoli?

“Io penso che già da questa amichevole vedremo tanti tifosi, cosa dirgli? Sono stati sempre vicini al di là di come andasse la partita, sono sempre stati il dodicesimo uomo in campo e vorrei che rimanesse così, perchè con questa squadra può ripetere ciò che ha fatto lo scorso anno”

Ha dato più Napoli a Maksimovic o Maksimovic a Napoli?

“Se parliamo di calcio, il Napoli mi ha dato tantissimo. Ma se parliamo di città, veramente ho cercato di vivere come un napoletano…ciao uaglio’!”

Fonte : dai nostri inviati Russo e Lombardi
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