Mario Rui diffida la SSC Napoli! Chiesto il reintegro, interpellata l'AIC: il caso | ESCLUSIVA
Mario Rui diffida il Napoli! Il calciatore portoghese ha chiesto il reintegro in rosa e interpellata l'AIC per questo caso spinoso che riguarda la situazione del portoghese, il regolamento
La storia d'amore tra Mario Rui e la SSC Napoli è finita male, ma la parola ‘fine’ non è stata ancora scritta. L’esterno portoghese è finito ai margini del progetto di Antonio Conte: invitato dal club in estate a trovarsi una nuova sistemazione, l’ex Empoli - voglioso inizialmente di tornare in Portogallo - ha rifiutato tutte le proposte arrivate al Napoli e al suo agente Mario Giuffredi.
Mario Rui ha detto 'no' al mercato
Vi abbiamo raccontato il mese scorso di come Mario Rui abbia rifiutato, per motivi personali e familiari, non economici, una serie di offerte: prima il Valladolid in Spagna, poi il Nizza in Francia, il triennale dai greci dell'Aris Salonicco, ancora in Francia il Lille che partecipa alla Champions League, infine il San Paolo in Brasile che pure gli avrebbe garantito un contratto da 5,6mln in due anni e mezzo.
Mario Rui ha chiesto il reintegro al Napoli
Mario Rui non si allena con il gruppo Napoli ormai da un mese e mezzo, da quando gli fu concesso un permesso prima del match di Coppa Italia contro il Modena. Arriva a Castel Volturno in orari diversi dalle sedute agli ordini di Antonio Conte, pur utilizzando le strutture della SSC Napoli. Proprio a riguardo, nelle ultime ore c’è da registrare un aggiornamento: a quanto risulta a CalcioNapoli24, infatti, Mario Rui tramite PEC alla SSC Napoli ha chiesto il reintegro in rosa, tirando in ballo l’AIC, l’Associazione Italiana Calciatori.
Cosa dice il contratto collettivo AIC
All’articolo 7.1 del contratto collettivo AIC si legge:
“La Società fornisce al Calciatore attrezzature idonee alla preparazione e mette a sua disposizione un ambiente consono alla sua dignità professionale. In ogni caso il Calciatore ha diritto di partecipare agli allenamenti e alla preparazione precampionato con la prima squadra, salvo il disposto di cui infra sub art. 11”
All’articolo 11.1 del contratto collettivo AIC si legge:
“Nel caso di esclusione temporanea del Calciatore dagli allenamenti […] quando le condotte e le situazioni delineate siano tali da non consentire […] la partecipazione del Calciatore alla preparazione e/o agli allenamenti con la prima squadra, la Società medesima, previa contestazione scritta al Calciatore degli addebiti, può disporre in via provvisoria e diretta l’esclusione dalla detta preparazione e/o dai detti allenamenti, purché contestualmente inoltri al Calciatore ed al Collegio Arbitrale, con il procedimento con rito accelerato, la relativa proposta di irrogazione della sanzione”
La richiesta partita da Mario Rui è garantita dal successivo passaggio:
“Nel medesimo procedimento, il Calciatore potrà richiedere la reintegrazione e/o risoluzione del Contratto e in tal caso il Collegio Arbitrale, ricorrendone i presupposti, potrà adottare nei confronti della Società anche i provvedimenti di cui pure sub art. 12”
Cosa dice l’articolo 12?
12.1: “Il Calciatore ha diritto di ottenere, con ricorso al CA, il risarcimento del danno e/o la risoluzione del Contratto quando la Società abbia violato gli obblighi contrattuali cui è tenuta nei suoi confronti”
12.2: “Nell’ipotesi di violazione della previsione di cui sub 7.1., il Calciatore può diffidare per iscritto la Società, invitandola ad adempiere. Qualora la Società non adempia spontaneamente entro il termine perentorio di giorni 3 (tre) dalla ricezione della diffida, il Calciatore può adire il CA per ottenere a sua scelta la reintegrazione ovvero la risoluzione del Contratto. In entrambi i casi il Calciatore ha altresì diritto al risarcimento del danno in misura non inferiore al 20% (ventipercento) della parte fissa della retribuzione annua lorda”
12.3: “La richiesta di reintegrazione può essere proposta dal Calciatore anche nel procedimento promosso dalla Società ex 11.1”
12.4: “Se, dopo la pronuncia del CA di reintegrazione del Calciatore, la Società non provvede entro il termine di giorni 5 (cinque) dalla ricezione della comunicazione del dispositivo del lodo, il Calciatore ha diritto di ottenere dal CA la risoluzione del Contratto ed il risarcimento del danno, da determinarsi nella misura della retribuzione contrattuale dovuta fino al termine della stagione sportiva”
12.6: “In ogni ipotesi in cui il Calciatore sia escluso, anche in via preventiva, dalla preparazione e/o dagli allenamenti con la prima squadra, resta comunque fermo l’obbligo della Società di fornire al Calciatore attrezzature idonee alla preparazione atletica e mettere a sua disposizione un ambiente consono alla sua dignità professionale ai sensi dell'art. 7.1., salva espressa rinuncia scritta del Calciatore”
Mario Rui, la posizione dell'agente
In attesa di capire ulteriori aggiornamenti, si registra un’altra posizione: il procuratore di Mario Rui, Mario Giuffredi, non ha condiviso l’atteggiamento del calciatore e si è dissociato completamente dalla scelta del portoghese. Il mese scorso abbiamo raccontato di come l’entourage del calciatore non avesse gradito il suo comportamento e di come potesse essere ‘scaricato’ in virtù di una sorta di codice etico 'non scritto' adottato dall’agenzia.
A quanto risulta a CalcioNapoli24, il team legale della MARAT starebbe valutando anche una risoluzione del mandato di procura dopo oltre dieci anni di collaborazione. Il rapporto di lavoro tra Mario Giuffredi e Mario Rui, insomma. potrebbe chiudersi bruscamente.
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