Modena, l'ex Di Gennaro a CN24: "Bisoli può mettere in difficoltà il Napoli! Conte un riferimento da 15 anni, su Lobotka-Anguissa..."

09.08.2024
13:00
Redazione

Calciomercato Napoli - L’ex centrocampista del Modena Davide Di Gennaro è intervenuto in diretta ai nostri microfoni durante ‘Calcio Napoli 24 Live’ trasmissione in onda su CalcioNapoli24 TV (79 Digitale Terrestre). Ecco quanto evidenziato da CN24.

“Napoli-Modena? È abbastanza ovvio dire che il Napoli sia avvantaggiato, è calcio d’agosto ma serve per mettere minuti nelle gambe, ogni partita è importante e verrà approcciata con la giusta determinazione. Tecnicamente è scontato che il Napoli sia superiore, mi sembra chiaro.

Preparazione diversa tra Napoli e Modena? Le insidie ci sono in tutte le partite, ogni avversario ha caratteristiche che possono mettere in difficoltà tutte le squadre: dipenderà dall’approccio, il Modena è una squadra di assoluto rispetto con un allenatore navigato come Bisoli, potrà mettere in difficoltà il Napoli ma i valori degli azzurri sono superiori e tutto questo servirà per mettere minuti nelle gambe e migliorare gli automatismi.

Cosa mi piace del gioco di Antonio Conte? Sto finendo il percorso a Coverciano con il patentino UEFA B, ci hanno detto di prendere il meglio da ogni allenatore e Conte negli ultimi 15 anni è stato un punto di riferimento per gli allenatori italiani: ha dimostrato i giusti meccanismi e l’approccio per fare una stagione vincente. Il Napoli arriva da un anno complicato, ma uno come Conte è una garanzia per una pronta rivincita.

Il 3-4-2-1 del Napoli? Certo non mi sostituisco ad uno come Conte, ma quando è arrivato a Napoli ha elogiato Lobotka ed Anguissa come uno dei reparti più forti d’Italia: si va verso un calcio molto fisico, questo incide sulle preparazioni atletiche ed in questo Conte è ben avviato perchè ci lavora molto su. Lobotka ed Anguissa possono fare benissimo il lavoro che gli chiede Conte, si lavora di reparto e le distanze sono divise tra i vari membri del centrocampo e non solo su loro due. Conta più l’idea di gioco”

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