Quagliariello a CN24: "Libro non presentato? Salerno e la Salernitana non c'entrano nulla! Su razzismo e cori anti-Napoli..."

28.06.2023
12:40
Redazione

Ultime notizie NapoliGaetano Quagliariello, giornalista, già ministro e parlamentare ed ex presidente del Club Napoli Parlamento, è intervenuto in diretta ai nostri microfoni durante ‘Calcio Napoli 24 Live’ trasmissione in onda su CalcioNapoli24 TV (79 Digitale Terrestre) per parlare delle ultime di mercato del Napoli. Ecco quanto evidenziato da CN24.

“Cosa è successo con me? Riportiamo le cose alla loro dimensione, ho scritto un libro di dieci racconti da tifosi, ironico anche nel titolo perchè ho sempre avuto un rapporto conflittuale con papà tifoso della Juventus: è stata una vita di sfottò in famiglia. Questo libro è stato scritto fondamentalmente per gioco, e per divertimento, riguardando tante partite di notte: l’ho già presentato a Roma ed ero stato invitato alla Pinacoteca comunale di Salerno. Era tutto definito per domani, poi ieri gli organizzatori mi hanno chiamato dicendomi che c’erano state delle contestazioni alla presentazione, vista come provocazione, e si temeva anche qualche intervento. Mi è stato chiesto cosa pensassi: nella vita ci sono alcune cose che si possono fare se sono piacevoli e divertenti, e quel libro è stato scritto per creare momenti di simpatia. L’ultima cosa che avrei voluto fare era suscitare polemiche, quindi era meglio rinunciare all’evento senza però alzare il livello: la decisione è stata presa dagli organizzatori, Salerno e la Salernitana non c’entrano nulla. Non ho bisogno di farmi pubblicità, per carità.

Isterismo e paradossi? Un incidente sarebbe stato ancora peggio, bisogna trovare l’occasione giusta per far rientrare tutto questo: nel calcio c’è competizione e c’è sfottò, ma certi limiti non vanno superati, e se vengono superati ci si ferma. Io spero ci sia la volontà di far rientrare le esagerazioni, non è la prima volta che accade, è successo anche a Maurizio De Giovanni. Uno si mette a disposizione col buonsenso, sono d’accordo che certe cose debbano rientrare.

Come migliorare la cultura calcistica? Bisognerebbe iniziare dalle scuole e dagli stadi, ho seguito il Napoli in tutto il mondo e sono stato colpito quando siamo andati in Inghilterra: c’era una situazione peggiore della nostra, ma negli stadi non puoi superare un determinato comportamento, altrimenti intervengono gli steward. In altre realtà c’è forte contributo delle società all’educazione calcistica, a Madrid a fine partita ci rincuorarono quando perdemmo in Champions League. In Italia siamo indietro da questo punto di vista, mi sembra impensabile che non si possa presentare un libro.

Razzismo? Sul campo di calcio ce n’è tanto, nei confronti dei giocatori di colore c’è qualcosa di inaccettabile: basterebbe far rispettare ciò che è previsto. Ricordiamo tutti ciò che successe con Koulibaly, no? Poi c’è il razzismo territoriale nei confronti dei napoletani, dire chi non salta è napoletano è consentito ma se poi si mettono in mezzo il Vesuvio ed il colera entriamo in un altro ambito insopportabile.

Rudi Garcia? Un peccato calcistico e sentimentale vedere Spalletti andar via, ma Garcia tra le piste paventate era tra le migliori: io ricordo il primo anno alla Roma, fu eccellente. Non c’è dubbio che dal punto di vista tattico il suo modulo crei una continuità più forte dopo Spalletti: è una scelta che ci può stare, e può essere considerata come buona. Aggiungo una cosa: la continuità di una squadra campione d’Italia dipende da tanti fattori, l’allenatore è uno, un altro è la squadra, un terzo è il fattore societario. Nel momento in cui l’allenatore cambia, spero che gli altri diano continuità a partire dai giocatori in rosa, per fare bene su tutti i fronti”

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