Ricchiuti: "Che rammarico, sarei potuto svenire al suo passaggio. Il popolo meritava di salutarlo, ma voleva l'addio alla 'Bombonera'. Chi lo criticava? Diego li definiva 'lec****li del potere'" [ESCLUSIVA]

29.11.2020
12:50
Ciro Novellino

Ricchiuti su Maradona

Ultime calcio Napoli – Diego Armando Maradona per tutti il re del calcio, il calciatore più forte mai esistito. Lo è per i napoletani che hanno vinto con lui in campo. Lo è per gli argentini, come per un emozionato Adrian Ricchiuti che la redazione di CalcioNapoli24 ha raggiunto in esclusiva:

Maradona-Ricchiuti

Raccontami cosa accadrà oggi a Rimini

“Un piccolo omaggio per Diego a Rimini. Sono contento di fare qualcosa per lui. Faremo un minuto di raccogliemento, sperando che possa arrivare fin lassù. Metteremo le maglie del Napoli, Argentina e Boca Juniors, le squadre che ha amato di più".

Una morte inaspettata, l'Argentina come sta assorbendo la notizia?

“Muore la persona più importante a livello calcistico dell'Argentina. Muoveva tutto il calcio argentino. Non ho mai visto così tanta gente andare a salutare una persona per l'ultima volta. La cosa, però, che più mi fa rabbia è che non sia stato lasciato ancora lì, dando la possibilità a tutti di poterlo salutare. Sono stati indetti anche tre giorni di lutto nazionale, potevano dare al popolo questa possibilità. Non lo capirò mai, ci teneva che tutti lo salutessaro, così come sono sicuro volesse il funerale alla 'Bombonera'. Non voleva la Casa Rosada, era il giocatore del popolo”.

Quanto perde il calcio perdendo Maradona?

“Si perde tanto, finisce un'epoca con un giocatore incredibile che diceva le cose come stavano. Un calcio diverso, l'ultimo balurado, un calcio ricco di compromessi oggi, dove nessuno si espone. Lui è andato contro il potere ed è stato amato e lo sarà per sempre. Non vedrò mai così tanta gente salutare un fuoriclasse come lui. Gente di tutto il mondo gli ha reso omaggio. Diceva sempre la verità, per quello era amato”.

A Napoli ci sarà lo Stadio Comunale Diego Armando Maradona, l'iter è già partito

“Il minimo, la cosa più bella. Peccato non essere riuscito a vederlo in vita. Dispiace. Il minimo per la città e per lui”.

Qualcuno potrà mai arrivare al suo livello?

“Impossibile, dispiace per gli altri. Non esisterà uno come lui. Aveva un cuore grande, era l'ultimo giocatore del popolo, quello che dava una mano a tutti. Non esistono più personaggi così, anche a livello umano. Inutile raccontare cose sbagliate, tutti questi intellettuali della tv dovrebbero stare zitti: come diceva lui sono 'leccaculi del potere'”.

Che ricordi hai del suo incontro?

“Bellissimi ricordi, sono stato un pomeriggio con lui. Ero con un amico ma a lui non fece fare la foto. Era così Maradona. Stava bene, tranquillo, vederlo allenarsi con i bambini era bellissimo. Poi il giorno dopo non andai a giocare a calcetto, il mio rimpianto più grande. Sono dispiaciuto, potevo svenire se mi avesse passato la palla. Un extraterrestre. Non mi volevo fare più la barba, era sudato quando mi si avvicinò e non volevo più toglierla. Sono momenti incredibili, mi ha avvicinato al calcio: cercavo di imitarlo, lo ringrazierò per tutta la vita. Mi ripetevo di voler fare come Maradona. Sono onorato che mi abbia regalato tante gioie”.

Voi siete nati nella stessa città... sei cresciuto con il mito di Diego

“Sono nota a 4 km da casa sua, sono dello stesso quartiere. Per me se ne va l'idolo, un pezzo di infanzia. Il mio idolo, ma penso anche per tantissimi. Gli altri possono essere bravi ma mai quanto lui. E' stato un calciatore, una persona a livello sportivo che ha cambiato tante cose".

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