Savoldi a CN24: "A Napoli segnai e...finì la mia carriera: la schiena non tornava dritta, poi il mio contratto non valse più nulla..."

24.02.2017
20:00
Redazione

Gianluca Savoldi, ex attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni in esclusiva a CalcioNapoli24.
 
A proposito di figli d'arte: a Napoli ritrovasti in squadra un altro parente 'illustre' come Max Vieri. Cosa ricordi di quell'anno? Diciamo che non fu proprio il momento migliore per vestire la maglia azzurra...
"Effettivamente... Dopo due anni di successi con la Reggina in A, con la quale avevo ancora tre anni di contratto, mi arrivò l’offerta del Napoli di Naldi. Non ci pensai un secondo: per me fu un grande onore vestire la maglia azzurra, ed in particolare il numero 9 che era stato di mio padre. Non tutti sanno come è andata, giustamente: con l’Ascoli segnai il mio primo gol, ma nella stessa gara finì in un certo senso la mia carriera. Dopo un paio di mesi la mia schiena non tornava dritta, nonostante i tentativi a livello di fisioterapia: soffrii di un'ernia al disco - poi espulsa - con i relativi deficit neurologici...poi mi operai a Bologna. A quel punto dovevo ricominciare tutto da capo: anche a camminare e a correre. Tra una cosa e l’altra, comunque, passarono quasi sei mesi però non tornai più quello di prima: sentivo ancora dolore, perciò tornai a curarmi lasciando nuovamente il gruppo. Nel frattempo Naldi portò i libri in tribunale: io avevo ancora quattro anni di contratto, ma non valevano più niente. E la stessa sorte capitò al Venezia la stagione successiva: i dolori alla schiena si fecero vivi spesso, finii in sala operatoria altre due volte prima di smettere definitivamente di giocare. Il tutto dopo esser tornato qualche anno in Lega Pro". 

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