SSC Napoli, il consulente cardiologo a CN24: "Napoli unica squadra a fare questo in A ma in Italia siamo molto scrupolosi. Un atleta non lo scorderò mai" | VIDEO

13.06.2025
20:00
Ciro Novellino

Ultime calcio Napoli al premio Malafemmena il consulente cardiologo della SSC Napoli Antonio Russo ha parlato ai microfoni di CalcioNapoli24

Ultime Napoli - Si è tenuta a Napoli, nella suggestiva cornice di Villa Cilento a Posillipo, la 21ª edizione del «Premio Malafemmena», unico riconoscimento ufficiale dedicato alla memoria di Totò, approvato e sostenuto dalla sua famiglia. Il premio, ideato dalla giornalista Barbara Carere insieme al marito Giuseppe Della Corte e, tra i premiati, il dottorAntonio Russo, consulente cardiologo della SSC Napoli, che ha parlato ai microfoni di CalcioNapoli24:

 

Il consulente cardiologo della SSC Napoli sulla prevenzione nello sport

Qual è oggi il ruolo di un cardiologo nello staff medico di una squadra di Serie A come il Napoli?

"Il ruolo del cardiologo è cruciale, la prevenzione nell'atleta è la vera sfida nella cardiologia moderna. Una disciplina importante, gli atleti, anche se super controllati, non sono immuni. Si possono evidenziare patologia anche post infezioni batteriche. Con il Prof. Canonico abbiamo deciso di inserire un nuovo controllo che facciamo annualmente sempre prima di Natale oltre a quello estivo".

Com'è cambiato negli ultimi anni l'approccio alla prevenzione cardiologica nello sport?

"E' cambiata perchè escono nuove patologie e per questo la prevenzione deve essere sempre più approfondita. Il ruolo del cardiologo è sinergico per lo staff della SSC Napoli, siamo sempre in contatto".

Dopo alcuni casi drammatici visti in campo negli ultimi anni, come sono cambati i protocolli di controllo?

"E' sempre lo stesso da molti anni: in Italia siamo molto scrupolosi. Abbiamo dei protocolli rigidi da 40 anni e siamo ancora più attenti nei professionisti con esami obbligatori".

I ritmi intensi di partite e viaggi possono compromettere la salute cardiaca nel lungo periodo?

"Mi sento di dire che se non c'è una patologia di fondo, un carico di partite impattare da questo punto di vista. Se c'è un arresto cardiaco è perchè c'è una patologia esistente". 

Com’è nata la sua collaborazione con la SSC Napoli?

"E' cominciata tanti anni fa: in specializzazione si è instaurata una forte amicizia con il dottor Canonico e il dottor De Luca, rispettivamente responsabile sociale e medico sociale. Abbiamo fatto un percorso insieme, ci siamo specializzati in campi diversi e proprio il professor Canonico mi convocò e la prima fu con il Pocho Lavezzi: emozione unica. Hamsik? Un ragazzo eccezionale, uno ai quali siamo più legati. Esemplare professionista che si gestisce da solo come Ghoulam e Koulibaly. Meritevoli di lode".

Che tipo di lavoro si fa dietro le quinte per tenere “in forma il cuore” dei giocatori?

"Si autogestiscono, riposo notturno, sono questi i segreti senza mai eccedere durante i periodi di vacanza".

È più difficile restare lucidi da medico o da tifoso quando si è a bordo campo?

"A bordocampo ci sto poco ma da tifoso è molto complicato".

C’è un calciatore del Napoli che l’ha colpita anche come persona, per attenzione, umanità o sensibilità?

"Cavani è il più grande atleta che ho visitato".

La foto con Antonio Conte sui social...

"Contenti che possa restare. Sta per nascere forse la squadra più forte della nostra storia".

Che battito ha la città di Napoli per lei, come medico e come tifoso?

"Fibrillante penso sia il termine giusto".

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