Euro 2020, boom di contagi e dati sempre più inquietanti: Europei incontrollabili a causa della variante Delta

28.06.2021
12:00
Redazione

Boom di contati da Covid 19 agli Euro 2020, i dati sono inquietanti e adesso gli Europei diventano incontrollabili a causa della Variante Delta

Euro 2020 - Il Covid 19 rischia di rovinare gli Europei. La variante Delta mette paura alla Uefa che negli stadi di calcio riaperti al pubblico rischia di trovare uno dei suoi habitat ideali.

Euro 2020, la variante Delta domina: è boom di contagi

Il timore che le trasferte dei tifosi potessero alimentare focolai s’è purtroppo trasformato in realtà. Col passare dei giorni, insieme ai contagi cresce la paura. I dati sono sempre più inquietanti. A preoccupare è il Nord Europa, con la Finlandia che fa registrare numeri record a causa della Variante Delta da Covid 19 che mette paura agli Europei. L’Istituto per la Salute e il Welfare di Helsinki ha segnalato un impressionante aumento di casi tracciati su tifosi di calcio tornati dalle due partite che la nazionale biancazzurra ha disputato a San Pietroburgo, che dista solo 200 chilometri dal confine. Martedì, il giorno dopo la partita con il Belgio, al valico di Vaalimaa c’era troppa gente e le autorità non hanno potuto testare tutti: è stato consentito loro di rientrare solo a condizione che si sottoponessero a un tampone il prima possibile. Si calcola che almeno 120 tifosi siano risultati positivi al Covid al rientro, ma il numero è destinato a salire visto che molti tamponi devono ancora essere processati. Il primo ministro Sanna Marin ha dichiarato: «Se tutti fanno un test, il contagio non s’allargherà».

L’allerta resta però massima. E sono sempre di più, anche dentro alla Uefa stessa, a essere ormai convinti che confermare l’Europeo itinerante non sia stata una grande idea. «Non ha senso che le persone viaggino in tutta Europa durante la pandemia», ha dichiarato il dottor Lothar Wieler, presidente dell’ente tedesco per il controllo delle malattie, il Koch Institute, uno dei primi specialisti a lanciare l’allarme. Le autorità inglesi continuano a ribadire che le partite del 6, 7 e 11 luglio «saranno in totale sicurezza», ma le perplessità del resto dell’Europa sono note, con il nostro premier Draghi e la cancelliera tedesca Merkel che hanno espresso pubblicamente i propri dubbi rispetto alla scelta di giocare in un Paese come l’Inghilterra dove l’emergenza è alta.

Europei 2021, Covid 19 e Variante Delta: situazione incontrollabile

Non è l’unico problema. A San Pietroburgo, dove il 3 luglio si giocherà anche un quarto di finale, venerdì s’è registrato un record con 107 decessi in 24 ore. La Russia è in enorme difficoltà. Anche Danimarca e Olanda sono in allarme, dopo che una ventina di tifosi sono risultati positivi alla nuova variante dopo aver assistito alla partita col Belgio al Parken di Copenaghen del 17 giugno. Le autorità danesi hanno chiesto a chi si trovava allo stadio quel giorno di sottoporsi immediatamente a tamponi molecolari, ma è evidente che controllare la situazione è praticamente impossibile. Sabato, per dire, almeno 5 mila danesi erano ad Amsterdam per l’ottavo di finale contro il Galles. E molti di loro erano stati al Parken per le partite precedenti. La verità è che l’Europeo itinerante ha spalancato le porte al virus. E ora forse è troppo tardi per chiuderle.

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