Intervista Aurelio De Laurentiis a Corriere del Mezzogiorno 06-10-2017
Intervista Aurelio De Laurentiis a Corriere del Mezzogiorno 06-10-2017

De Laurentiis al CdM: "Dicono che non ho investito quest'anno, ma abbiamo aumentato ingaggi e comprato giocatori! Avevamo contattato Szczesny, ma non voleva fare il secondo"

06.10.2017
09:20
Redazione

Aurelio De Laurentiis, in una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno, tocca altri punti di discussione sul Napoli. Ecco i passaggi più importanti evidenziati da CalcioNapoli24.

La Juve è sempre la squadra più forte?
"Sicuramente. Dopo sei scudetti consecutivi può essere legittimo oggi avere un po’ di preoccupazione".

O nervosismo.
"Sì, probabilmente. Lo sarei anche io al loro posto. Non hanno più giocatori alla Pirlo o alla Del Piero. Io non avrei mai venduto Pogba. Poi quest’anno hanno dato anche Bonucci, che per loro era fondamentale".

Mentre il Napoli li ha superati in campionato.
"Sì, ma i conti si faranno a marzo. Non mi esalto, ma devo dire che non sono neanche sorpreso dal primato. E’ la prosecuzione del girone di andata dello scorso anno. Quando, secondo me, abbiamo perso lo scudetto perchè siamo partiti con l’handicap dell’infortunio di Milik. Abbiamo impiegato un po’ di tempo per individuare in Mertens il sostituto perfetto".

Resta la clausola di otto milioni sul contratto di Sarri. Un pericolo?
"Sarri è stata una mia scelta e oggi la rifarei mille volte. Sono innamorato di lui. Con noi potrà divertirsi ancora molto. Lo terrei qui altri dieci anni, ma se dovesse decidere di andar via me ne farò una ragione. Ne troveremo un altro come lui".

Resta in bilico anche la questione Ghoulam.
"Con lui siamo fermi. Ottimo giocatore e professionista, ma vale lo stesso discorso. Se vuole andare me ne faccio una ragione".

Problemi con la clausola?
"Se ci dovesse essere una clausola lo decido io".

Reina, altra situazione in sospeso.
"Il suo agente mi spiazzò chiedendomi un rinnovo di tre anni. Sarebbe stato un lusso per una società con il nostro fatturato. Preferisco valutarlo anno per anno e chissà che poi le cose non possano cambiare. Avevamo contattato Szczesny, ma lui non voleva fare il secondo".

Il primato ha riacceso l’entusiasmo dei tifosi, oggi però più maturi. Meno accecati dall’euforia.
"Sono contento soprattutto per loro, possono togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Io lavoro per il mio pubblico. So però che il tifoso ragiona diversamente e ha il diritto di criticare. Io accetto le critiche, poi però contano i fatti. Ho sentito dire che non ho investito, ma noi abbiamo aumentato il tetto ingaggi e soprattutto preso altri giocatori che potranno dare il loro contributo".

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