De Sanctis: "Ecco perché ho lasciato Napoli: 'tradito' da una promessa. Sono sempre stato sottovalutato. Cannavaro? Mi preme dire due cose"

21.10.2013
13:24
Bruno Galvan

Morgan De Sanctis, portiere della Roma, a Radio Marte: “Gara decisa da episodi, il Napoli è una squadra molto forte. Sono sicuro che il Napoli con questa mentalità vincerà parecchie gare, questo è sotto gli occhi di tutti.

Parata su Pandev? Quando Goran si è involato verso di me, sembrava quando ci allenavamo a Castelvolturno. Ho rivisto nella mia testa le sue giocate fatte a Napoli ed ho fatto la cosa migliore in quel frangente. Devo dire che negli allenamenti mi faceva sempre gol. Stavolta gli è andata male.

Cannavaro? Quando sono andato via da Napoli mi ero promesso di non aver contatti continui con i miei ex compagni. Mi piace avere l’idea che loro abbiano rispetto per me ed io per loro. Con Paolo è stato quello che mi sono sentito di più: con lui ho vissuto rapporto unico in 4 anni, questa situazione non piace a lui ed a chi li vuole bene. Il primo a dispiacersi è proprio lui perché non riesce ad esprimere  il suo valore. I suoi problemi  sono iniziati in fase estiva quando è stato considerato non più inamovibile. Paolo è un ragazzo forte che ci tiene alla maglia, confido che lui possa riappropriarsi delle sue certezze per dare il contributo che ha dato in 7 anni di Napoli.

Perché sono andato via? Quando si mette un giocatore nelle condizioni di non fare bene, una persona deve capirlo e trovare una soluzione migliore per fare bene. Il riferimento quando ho detto queste cose al Mattino era proprio per Paolo. L’investimento che è stato fatto su Rafael coccia con il progetto che il club mi aveva promesso: il Napoli a gennaio mi offre un biennale ed io firmo un biennale con un entusiasmo di un ragazzino. Quando spendi questi soldi per Rafael, è giusto che il club dovrà valorizzare questa cosa ed io non l’ho accettato. Detto questo, dico che il brasiliano è un portiere interessante  ma credo ad esempio uno come Sepe potrà tronare utile in futuro.

Nella mia carriera sono sempre stato sottovalutato sul piano mediatico, ho sempre avuto problemi quando dovevo andare via da un posto: ho sempre deciso di andare via, mi devo togliere dei sassolini piano piano. Ho lasciato la Nazionale per avere più tempo per me e la mia famiglia. In Champions tiferò Napoli, rimarrò sempre legato a questi colori

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