
ESCLUSIVA - Vandeputte e il sogno chiamato Mertens: "E' un mio idolo fin da bambino: vorrei giocarci insieme. Anche lui come me fu scartato dal Gent. In nazionale scelsi il 14 anche per lui..."
La domenica in campo lotta, dribbla e fa gol con la sua Viterbese Castrense. Ma al fischio finale una sbirciatina al telefono la dà per vedere se il
La domenica in campo lotta, dribbla e fa gol con la sua Viterbese Castrense. Ma al fischio finale una sbirciatina al telefono la dà per vedere se il suo idolo Dries Mertens ha fatto gol con il Napoli. Questo è il ritratto di Jari Vandeputte, centrocampistabelga classe 1996, che fin da piccolo ha scelto Dries come modello da seguire prima ancora che venisse in Italia e diventasse famoso con la maglia azzurra.
Vandeputte si racconta ai microfoni di CalcioNapoli24.it
Come sei finito a giocare in Italia?
"Sono arrivato lo scorso anno in Italia. Ho detto al mio procuratore in Belgio che avrei voluto giocare e lui. tramite amici qui in Italia, mi ha portato alla Viterbese. Feci una settimana di prova e poi mi hanno contrattualizzato"
Come mai Mertens è il tuo idolo?
"Quando ero nelle giovanili del Gent i dirigenti, che conoscevano Dries da giovane, dissero che per modi di giocare ci somigliavo davvero molto. Come Mertens sono piccolo e veloce. Inoltre sia io che lui siamo passati dall'Olanda prima di venire a giocare qui in Italia. Per me è un idolo perchè gioca molto bene ed è un esempio da seguire per me che sono giovane. Il mio sogno sarebbe conoscerlo e giocarci insieme: sarebbe il massimo!. Spero di fare la sua stessa carriera ad altissimi livelli"
Mertens e il numero 14...con la nazionale belga un giorno anche tu hai indossato quel numero. Casualità o scelta per Dries?
"Diciamo che è un po' ed un po'. Fu una cosa abbastanza casuale a dire il vero, ma essendo il numero del mio idolo non mi dispiaceva affatto indossarlo"
Tu come Dries sei cresciuto nel Gent...
"Si è una cosa che ci accomuna. Entrambi non abbiamo avuto fortuna con questa maglia. Non ci hanno creduto molto e siamo andati via"
di Bruno Galvan, Twitter: @BrunoGalvan85
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