Gazzetta - Altri 4 indagati per la morte di Ciro Esposito. I pm confermano: "Gastone non era solo"

02.08.2014
08:10
Bruno Galvan

La Gazzetta dello Sport pubblica nuove informazioni riguardo l'agguato mortale che ha colpito Ciro Esposito prima della finale di Coppa Italia fra Napoli e Fiorentina: Che ruolo hanno avuto nell’agguato di Tor di Quinto? E quando esattamente sono scomparsi dalla scena? Le risposte a queste domande determineranno il destino dei quattro complici di Daniele De Santis, tutti ultrà romanisti, se e quali reati abbiano commesso in quel maledetto pomeriggio del 3 maggio, in cui furono feriti i tre tifosi del Napoli Alfonso e Ciro Esposito, poi deceduto dopo 52 giorni di agonia, e Gennaro Fioretti. Intanto, da un paio di settimane — ma la conferma della Procura di Roma è arrivata solo ieri — i quattro sono denunciati a piede libero, indagati per concorso in omicidio volontario e in attesa di essere interrogati. Certezze e dubbi Un’imputazione dovuta, ma ancora da dimostrare. Le uniche certezze in mano ai pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio, al momento, confermano che i quattro abbiano compartecipato con De Santis all’agguato al pullman fermo su via Tor di Quinto, col lancio di fumogeni e bombe carta, ma escludono con la stessa decisione che qualcun altro oltre a Gastone abbia sparato. Non è ancora chiaro, invece, se i quattro — tutti più giovani del 48enne De Santis, col quale condividono anche le simpatie politiche di estrema destra — si siano dati alla fuga qualche istante prima che quello tirasse fuori la Benelli 7.65 e facesse fuoco, oppure, come ha raccontato l’ultima testimonianza raccolta dai pm, siano rimasti sulla scena il tempo per assistere agli spari e se uno di loro abbia addirittura incitato Gastone, gridandogli «Daje, spara!». Le abitazioni dei quattro indagati sono state perquisite dalla Digos. Nei cellulari e nei computer sequestrati (oltre a quattro caschi neri, presumibilmente gli stessi che indossavano il 3 maggio) i pm cercano di trovare gli elementi che confermino il rapporto dei quattro con De Santis e la loro partecipazione alla premeditazione dell’agguato.

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