I tre motivi del flop Vargas a Napoli, il cileno verrà ceduto. Ma a lui non conviene affrettare i tempi...
La Gazzetta dello Sport prova ad analizzare il rendimento diverso di Edu Vargas in questa Copa America: "La scatola nera va cercata a Napoli. Primo problema: collocazione tattica. Questo Cile dalla cintola in su ha un trequartista (Valdivia) che inventa e due attaccanti larghissimi (lui e Sanchez) che si accentrano palla al piede e/o sfruttano gli inserimenti. Un calcio senza punta centrale che in Europa vedi poco, e non a caso nei periodi non cileni qualche lampo Edu l’ha dato solo al Gremio. Mazzarri voleva impostarlo da vice Cavani, i tifosi spendevano il paragone con Lavezzi e lui con Pato, ma Vargas il cambio non lo digeriva. Poi arrivò Benitez, che in due settimane di ritiro non lo giudicò adatto al suo 4-2-3-1. Secondo, corollario del primo: la fiducia di cui sopra. A Napoli lo presero a gennaio, per dargli 6 mesi di apprendistato, ma forse fu così che cominciò a intristirsi: subito troppa panchina, pochi spiccioli di gara, l’ansia da prestazione. Terzo: non è che a Napoli non si fosse ambientato, aveva preso confidenza con la città ed era pure stato visto giocare a scopone, però la lingua proprio non la imparava. «Non parlo italiano», ride in zona mista. Magari scherza, magari no. Vargas è ancora del Napoli, ultimo anno di contratto, ma il club pare escludere un ritorno. Con Edu si può fare cassa, non tanta visto che tra 6 mesi va a scadenza, ma con la Copa che sta giocando non dovrebbe faticare a trovare ammiratori. Per ora sono arrivati un paio di sondaggi da Premier e Bundesliga, ma affrettare la decisione a Edu non conviene: e se trovasse un club in prestito fra un mese salvo poi diventare uno dei free agent pregiati? Intanto Napoli riflette sul suo gioiello che brilla altrove, e di luce roja"