Monetina di Alemao? E il gol di Marronaro? Milano "we remember" ... e voi?

19.02.2011
20:53
Redazione

Ed eccoci qua, a parlare di storia. Non è una lezione, nemmeno un trattato, ma una semplicissima precisazione. Sì, perché il destino sembra beffardo, e rimette una contro l’altra due squadre che già qualche anno fa si giocavano qualcosa di importante. Ora, come nel 1989-90, Napoli e Milan erano testa a testa. E oggi, come allora, a Milano ci deliziano con la solita solfa. Pianti, proteste, insulti, “reazione teatrale”: questi i commenti che arrivano dal capoluogo lombardo, circa lo sdegno partenopeo per “l’operazione Toselliana”. Praticamente il top del luogo comune trito e ritrito.

 

Non ci soffermiamo ora sul caso Lavezzi, ma sul fatto che a distanza di 21 anni circa, torna ancora in auge il caso Alemao, accostato superficialmente alla vicenda del Pocho. Sì perché “We remember”, ma alcuni articolisti duri di comprendonio No. Ed eccoci alla storia. L’8 Aprile del 1990 si giocò Atalanta- Napoli, meglio conosciuta come la storia della “monetina di Alemao”.Sul risultato di 0-0 Alemao venne colpito da una monetina scagliata dagli spalti dell’ “Atleti Azzurri d’Italia”, dove sedevano i tifosi dell’Atalanta. Dopo l’impatto Alemao si accasciò, e lo storico massaggiatore del Napoli, Salvatore Carmando, gli consigliò di rimanere a terra. Il risultato della partita venne immediatamente omologato, e alcune settimane dopo i giudici del CAF non fecero altro che applicare la dovuta sanzione (come da regolamento),  ovvero la sconfitta a tavolino dell’Atalanta per 0-2. E questo è un fatto.

 

Ma quello che a Milano “don’t remember” è che a Bologna, quella stessa domenica, si consumò un altro giallo, forse ancor più importante: si giocava Bologna-Milan e Tullio Lanese non vide che una respinta di Pazzagli, su tiro di Marronaro, era nettamente al di là della linea di porta. Quel gol sarebbe stato il gol decisivo dei rossoblu  visto che la sfida terminò 0-0. L'arbitro di Messina non venne neppure punito per la svista poiché era un fischietto scelto per Italia 90’ e perché la moviola gli diede una mano, dimostrando chiaramente che era coperto dalla schiena di Franco Baresi. E il Milan si salvò. In campo, quella domenica, Lanese non si era reso conto del gol fantasma, ma un paio d' ore dopo, in un ristorante di Bologna e soprattutto davanti alla tv, ebbe un sussulto. Era gol, il Milan doveva perdere. Eppure, ancora oggi, per i milanisti quello resta lo scudetto della monetina. Anche a Vienna, quando a maggio (un mese dopo l’8 aprile 1990) il Milan conquistò la seconda coppa dei Campioni consecutiva, sugli spalti del Prater comparve un “signorile” striscione: "Se il Napoli è Campione di Italia, ci fa schifo essere italiani". Per non parlare delle “sceneggiate” di Sacchi e co. in Verona-Milan (penultima giornata del campionato 1989-90), dove la banda rossonera dimostrò tutta la sua sportività (i milanisti ricordano)!

 

Dunque… Farsa, pianti, proteste, insulti, reazioni teatrali.  Do you remember? La storia è un’altra, le “news” anche.

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