RETROSCENA - "La barca sta bruciando, aiutatemi". De Laurentiis in salvo, splendido gesto di un diportista verso il patron azzurro
L'edizione odierna di Repubblica ricostruisce la disavventura di De Laurentiis che ieri ha visto in fiamme il suo yacht: “Fortunatamente è andato tutto bene. Non so cosa sia successo, è andata a fuoco tutta la barca. Forse un corto circuito. Se ci siamo spaventati? Chiunque al nostro posto si sarebbe spaventato”: cinque minuti dopo le sette della sera, Aurelio De Laurentiis affida a Repubblica il primo commento dopo la terribile disavventura vissuta in mare. Bermuda gialli, t shirt nera e ciabatte, il patron del Napoli è ancora sul tender che lo sta riportando sulla terraferma. Insieme a lui c’è l’amico Dario Scalella, l’imprenditore che lo ha raggiunto mentre lo yacht Angra andava a fuoco. Racconta Scalella: “Eravamo in barca a Procida, Massimo Luise e io, quando ci ha chiamato Aurelio: “La barca sta bruciando, aiutatemi”. Erano le 18.10 circa. Da quel momento abbiamo allertato tutto e tutti”. L’allarme viene lanciato con i cellulari «a raggiera», sottolinea Scalella, in modo da far pervenire nella zona tutte le barche più vicine. Ed è quello che accade, perché nello specchio d’acqua antistante villa Rosebery si sopraggiungono, oltre alla capitaneria di porto e ad altri mezzi di soccorso, anche numerose imbarcazioni private. Una di queste, un gommone guidato da un diportista napoletano, Salvatore Pappalardo, porta in salvo la signora Jacqueline, moglie di De Laurentiis, e i bambini che erano a bordo. I naufraghi lo ringraziano e gli offrono una ricompensa. Ma Pappalardo scuote il capo e, con un sorriso, risponde: “Grazie, ma non voglio niente. L’ho fatto con il cuore, non mi serve altro, davvero”. Gesti e solidarietà di chi va per mare e sa che, in mare, nel momento del bisogno ci si aiuta tutti insieme"