Allegri controcorrente: "Non ci si deve fermare, non tollero nessuna forma di razzismo. In Italia manca rispetto"

28.12.2018
15:40
Redazione

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni per presentare la sfida contro la Sampdoria. Ecco quanto evidenziato dalla redazione

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni per presentare la sfida contro la Sampdoria. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli24.it.

"Semplice, non ci si deve fermare. Non siamo noi e nemmeno l'arbitro a poter fermare una partita, solo l'ordine pubblico. Detto questo non tollero nessuna forma di razzismo e di insulto nei confronti anche dei morti e delle tragedie che sono successe, ma purtroppo in Italia manca, diciamo che abbiamo perso un po' della nostra educazione e rispetto. Non è solo esteso al calcio, per ripartire e migliorare bisogna entrare dove ci sono i bambini piccoli. Semplice. Bisogna entrare nelle scuole, lo sport è educativo e entrare nelle scuole farebbe bene perché magari su 100 70 o 80 gli instradi bene, ma credo sia un percorso da fare tutti insieme. Altrimenti è facile parlare ora, dire cose e poi dopodomani se lo scordano tutti. Ci sono gli organi di competenza, poi noi, come presidenti, allenatori e giocatori, dobbiamo sapere che le nostre parole sono pesanti, possono avere influenza sulle persone adulte e meno adulte. Dobbiamo essere più responsabili e usare un briciolo di intelligenza per non alimentare quello che c'è già e un'esasperazione che in Italia abbiamo esagerato perché non accettiamo più né sconfitte né vittorie. Questo bisogna fare, altrimenti non serve a niente. E dispiace perché il 26 c'erano tante persone, famiglie, bambini, che sono il futuro dell'Italia. Quelli di una certa età la loro vita l'hanno fatta, ma il futuro sono i bambini e se non li educhiamo non cambia niente. Fermare le partite è solo un impatto momentaneo, bisogna essere preventivi. Dentro gli stadi c'è la tecnologia che può acchiappare quello che fa casino. È semplice, si prende, si acchiappa e dentro lo stadio non si può più entrare. Ma non possiamo risolverlo noi questo problema, ma gli organi di competenza. E se le cose le vogliono fare le fanno. Poi se no dopo si cade nell'ipocrisia e allora io sto zitto".

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