"Ero in barca a pesca quando il Napoli di Zeman mi chiamò. Non ci ho capito più nulla". Floro Flores racconta la sua esperienza nel Napoli

04.03.2016
09:30
Redazione

Antonio Floro Flores, attaccante del Chievo, racconta la sua esperienza nel Napoli (sua squadra del cuore) al Corriere di Verona: "Ero sulla barca da pesca con amici. Mi chiamarono dal ritiro del Napoli. "Oh, Anto’, ma dove sei, guarda che ci servi". Avevo giocato la prima amichevole e Zeman stravedeva per me: anziché farmi tornare con la Primavera, decise di tenermi lì. Nel giro di 2-3 anni passai dal calcio di strada alla serie A. Avevo 14-15 anni, tanti provini okay ma all’atto pratico niente. Non mi fidavo più di nessuno e avevo smesso di crederci. Volevo solo giocare per strada». Poi, un giorno, all’improvviso. «Dal Posillipo feci due mesi nel vivaio del Napoli con mister Caffarelli. Nell’arco di 2-3 anni sono passato dal rione alla serie A. E per un po’ non c’ho capito niente". Il debutto tra le grandi, 28.01.2001, Roma-Napoli. "In panchina c’era Mondonico". Poi la B, 62 presenze, tre gol. Fino al fallimento della società nel 2004. "Aspettai fino a settembre, poi firmai per il Perugia. Lasciare Napoli non era facile. Ma non arrivò nessuna telefonata per farmi rimanere".

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