Inter, Pioli: "Vorrei la Champions, ma non voglio illudere nessuno. Ho fatto una richiesta alla società"
Dopo l'annuncio arrivato nella giornata di ieri e i primi allenamenti condotti ad Appiano Gentile, è tempo di presentazione ufficiale per Stefano Pioli. Il neo tecnico dell'Inter, che nella serata di ieri ha salutato il suo nuovo pubblico attraverso il canale del club, si presenta nella sala stampa del centro sportivo 'Angelo Moratti'.
Ulteriori considerazioni affidate ai microfoni di InterChannel: "Sono particolarmente felice di essere qui, darò tutto per questi colori. Il derby? Normale pensarci già da adesso. Ora non siamo in tanti per via delle Nazionali, ma bisogna lavorare da subito sui primi concetti. Il derby è una partita importantissima, ma abbiamo le nostre carte da giocare. Forza Inter, sempre".
Tante sono le voci sui contrasti del passato con Candreva: vuole far chiarezza?
"Antonio è un grande professionista. Ora il contesto è diverso, siamo entrambi dei professionisti e io conto tantissimo su di lui. Ha le qualità per poter dare molto di più, mi aspetto tanto".
Come pensa di muoversi per cambiare questa situazione?
"Potremo ottenere dei risultati se tutti riusciranno a mettersi a disposizione. Il talento non basta, dovremo metterci soprattutto tanta passione. Solo così potremo fare bene, giocando da squadra".
La rosa attuale è troppo numerosa?
"Dal 20 novembre avremo tante partite importanti, ci sarà bisogno di tutti. Ognuno avrà una possibilità".
Cosa serve per riportare l'entusiasmo di qualche anno fa?
"Credo che sia necessario un buon calcio, ma ripeto: conterà la passione. Chiedo proprio questo ai miei calciatori, dovranno avere la voglia necessaria per mettere all'angolo l'avversario. I valori tecnici ci sono e sono molto importanti".
Qual è l'obiettivo della stagione?
"Sarei contento con la Champions League. C'è ancora tempo per farcela. Non voglio illudere nessuno, ma ci credo. Tutti noi puntiamo a questo".
Sperava in un esordio più semplice?
"Ci aspetterà una grande partita, le motivazioni ci saranno e saranno molto elevate. Il Milan sta facendo molto bene, ma possiamo far molto bene anche noi".
Più facile trattare con Lotito o con la nuova proprietà cinese?
"La trattativa è andata a buon fine, questo è quello che conta. Avrò tutto l'appoggio necessario".
Qual è il suo obiettivo a livello tattico?
"Non conta il modulo, ma i principi e l'atteggiamento. Punterò sulla difesa 'a quattro', ma ripeto: dipende molto dall'atteggiamento. Le mie idee sono molto chiare, indipendentemente dal modulo".
Lavorerà soprattutto sulla condizione fisica all'inizio?
"Ora è troppo presto per dirlo, cercheremo di capirlo lavorando. Il mio calcio è intenso, gli allenamenti saranno finalizzati proprio a questo".
Lei cosa ha chiesto alla società?
"Grande supporto, considerando che il cammino non sarà semplice. Dovremo lavorare duramente per tornare in alto".
Cosa pensa del termine 'normalizzatore'?
"Non credo sia il più adatto. L'Inter deve andare oltre il 'normale'. Spero che a fine stagione si possa dire che sia stato un 'potenziatore'".
Pensa di fare qualcosa di particolare durante la sosta di Natale?
"La sosta non sarà così lunga per poter fare un richiamo di preparazione. Conta la quotidianità del nostro lavoro, ma vedo voglia in tutti i miei giocatori".
Icardi è l'unico che segna con continuità: cosa si deve fare per aumentare il numero di marcatori?
"Intanto sono contento di allenare un giocatore come lui. Dovremo lavorare anche per far segnare gli altri, servirà inserirsi negli spazi".
Riuscirà Gabigol a trovare spazio?
"Tutti i giocatori che possono farci vincere troveranno spazio. Gabriel si sta allenando molto bene".
Come nata l'occasione di arrivare all'Inter?
"C'è stato un contatto settimana scorsa, poi abbiamo risolto con la Lazio e firmato il nuovo contratto".
Trapattoni ha detto che non è facile fare bene all'Inter: riuscirà a gestire la pressione?
"Lui è stato un mio allenatore, ma ogni tecnico deve seguire il proprio percorso. Questa chiamata è arrivata nel momento giusto della mia carriera. Voglio vincere e far bene con questo club, ma credo sia più semplice arrivare al risultato attraverso il gioco".
Lei si è formato calcisticamente a Parma: cosa porta con sé di quella esperienza?
"Nasce tutto da lì. Alla fine della carriera da calciatore ho capito che avrei voluto fare l'allenatore. A Parma da tecnico non è andata benissimo, ma ringrazierò per sempre Parma per tutto quello che mi ha dato".
Quale giocatore considera ideale da posizionare davanti alla difesa?
Le caratteristica di un giocatore conta, ma anche la posizione in campo e la mentalità. Voglaimo una manovra fluida e imprevedibile
Samuel di nuovo all'Inter: è stata una sua richiesta?
"Sapevo che era già in società, quindi ho chiesto di inserirlo nel mio staff. Ho sempre ritenuto Walter una persona di valore che conosce benissimo questo ambiente. Sono convinto che potrà aiutarmi. Ci siamo sentiti ieri, è molto felice di questa nuova occasione".
Qual è il ruolo più adatto per Banega?
"Io divido i calciatori in intelligenti e non intelligenti. Lui è sicuramente intelligente, quindi potrà essere molto utile per il nostro gioco.
Come descriverebbe il suo staff?
Murelli è il mio secondo storico, è da sempre con me. Ma vorrei parlare di un gruppo molto affiatato che non può lasciare nulla al caso. Dobbiamo rimanere sempre sul pezzo".
Come si spiega l'attuale posizione in classifica?
"Preferisco pensare al presente e al futuro. So che possiamo raggiungere traguardi importanti, inutile guardare avanti".
Preoccupato per un possibile addio a fine stagione?
"Non sono preoccupato per il mio futuro. Alleno l'Inter, voglio dare il massimo e pretenderò altrettanto. Dobbiamo e possiamo fare bene. Il contratto non conta, l'importante è il bene dell'Inter. Il nostro ruolo dipende dai risultati, è normale".
Cosa pensa di questa difesa che ha sempre fatto fatica?
"Non conta un solo reparto, ma tutta la squadra. Dobbiamo muoverci bene, io parlo di fase difensiva di squadra"
Quali saranno i tre punti sui quali ci concentrerà?
"Lavoreremo su tutto, non c'è qualcosa di particolare da sottolineare. Dobbiamo stare attenti sia alla fase di possesso che di non possesso. Non abbiamo tanto tempo, dobbiamo lavorare. Non tanto, ma di qualità".
Quali sono i ricordi migliori della sua esperienza di Parma?
"Da calciatore la promozione dalla Serie C alla Serie B, proprio grazie a un mio gol. Da allenatore non voglio guardare indietro, penso solo al presente"