Verona, Coppola: "Vorrei che questa dopo Parigi diventasse una partita di pace. Giletti? Facile dare giudizi senza conoscere la città"

19.11.2015
09:20
Redazione
Ferdinando Coppola, portiere del Verona ed ex calciatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere del Mezzogiorno:"La rivalità è storica. Ma da calciatore nato a Napoli non mi sono mai sentito attaccato, offeso. Anzi. Mi piacerebbe in questa occasione fare un appello alle tifoserie. I fatti europei di questi giorni sono gravi e dolorosissimi, sarebbe opportuno dare una prova di maturità domenica allo stadio. Che sia un’ora e mezza di sport, di bel calcio e di rivalità sana. Divertiamoci per lo spettacolo del campo, ciascuno faccia il tifo per la sua squadra e proviamo ad uscire dallo stadio con un applauso. Per tutti. Sarebbe un segnale di pace incredibile. Un esempio da dare alla tifoseria di tutta Italia. Una risposta efficace in questo momento storico così triste". Il Verona ha un solo risultato a disposizione, il Napoli è una squadra molto più forte.  "Per me sarà un’emozione speciale. Un napoletano non dimentica, un napoletano ama a prescindere. Ma il mio Verona, dovrà puntare alla prima vittoria stagionale, bisogna uscire da una situazione difficile di classifica. A volte un risultato positivo può la medicina giusta per il futuro". Il suo direttore sportivo, Riccardo Bigon, è stato sei anni al Napoli.  "E’ stato Bigon a volermi al Verona e gliene sono grato. E’ un direttore molto presente, sa tutto della squadra ed è un sostegno morale importante. Una persona seria, di poche parole ma sensate". Lei pagò a caro prezzo i cinque gol che subì a Napoli contro il Bologna. "A carissimo prezzo, direi. Ma un napoletano che gioca con il Napoli ha più pressioni di altri. Succedeva ai miei tempi e succede oggi. E’ così. Chi mi aveva preceduto, Pino Taglialatela, me lo diceva spesso. Ma certe cose le devi vivere per capirle. Oggi magari succede a Insigne, ieri succedeva a Cannavaro e prima ancora a me". Quindi?  "Per un napoletano l’amore per la squadra è viscerale, va oltre il bene e il male. Non ci sarà fischio che farà passare la voglia di giocare per la città d’origine. La pressione c’è e può danneggiarti, ma in cambio ricevi talmente tanto che superi tutto".  Ha letto di Giletti e della polemica sulla “città indercorosa”.  "E’ antipatico sentire giudizi di chi conosce la città soltanto superficialmente. Chi si esprime in maniera così dura, fermandosi alle apparenze. I napoletani, però, rispondano con i fatti. Le parole vanno al vento".        
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