Acerbi, Malagò: "Se commentiamo le sentenze è la fine: un’istituzione non è né guelfa né ghibellina"

30.03.2024
01:00
Redazione

Malagò parla del caso Acerbi

Il presidente del Coni Malagò ha espresso un commento sul caso Acerbi ai microfoni di Umbria Tv. Il difensore dell’Inter è stato assolto dal giudice sportivo dalle accuse di razzismo verso Juan Jesus durante Inter-Napoli.

Malagò: «Cosa c’è di più sbagliato di un dirigente che entra nel merito della sentenza?»

«Acerbi? Cosa c’è di più sbagliato di un dirigente che entra nel merito della sentenza? Poi, a me è successo in questi anni tante volte, situazioni legate al Collegio di Garanzia o situazioni legate al doping che onestamente nella mia testa o nel mio cuore non condividevo. Non ho mai commentato una sentenza, sennò qui salta tutto. Poi è comprensibile che ci possa essere, da chi non ha avuto, dal loro punto divista,  “giustizia”. Ci può essere stata amarezza. Secondo me un’istituzione non deve essere ne guelfa ne ghibellina».

Il caso rischia di sminuire le iniziative contro il razzismo? Anche in termini d’immagine?

«Quando si tocca il termine “immagine” vale tutto. Se è l’immagine che uno deve salvaguardare, ci deve esser una dinamica più netta anche nell’ipotesi dell’interpretazioni, della singola parole, del tono, delle scuse, della mancata convocazione. Tutto quello che c’è stato dopo. Sotto il profilo dell’immagine si dovrebbe evitare di parlare di questo caso. La ricaduta a terra della situazione è evidente, non aiuta».

Infine una battuta anche sul caso dossieraggio che ha coinvolto il presidente Gravina e altri personaggi dello calcio italiano:

«Dossieraggio? Ci sono rappresentanti delle istituzioni che commettono abitualmente tutto, manipolano le opinioni, anche spesso sulle sentenze. Non è giusto. Oggi esprimere opinioni è sbagliato e sgrammaticato».

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