Adriano da brividi: "Dalla favela a Imperatore, ho buttato la mia carriera, ma ora sono in pace perché..."
L'imperatore Adriano Ribeiro si è raccontato a The Players Tribune con una toccante lettera: le parole da brividi
Ultime news calcio - Davvero toccante la testimonianza dell'Imperatore Adriano Ribeiro che a The Players Tribune si è raccontato così:
"So cosa vuol dire essere una promessa, inclusa una promessa non mantenuta. Lo spreco più grande nel calcio: io. Mi piace quella parola perché ho l'ossessione di sprecare la mia vita. Sto bene così, in uno spreco frenetico. Ho goduto di questo stigma.
Non prendo farmaci, come cercano di dimostrare. Non mi piace il crimine, anche se avrei potuto farlo. Non vado nei club. Vado sempre nello stesso posto nel mio quartiere. Bevo a giorni alterni, sì. E anche gli altri giorni. Bevo perché non è facile essere una promessa che resta in debito.
Mi chiamano Imperatore. Un ragazzo che ha lasciato la favela per ricevere il soprannome di Imperatore in Europa. Come si spiega? Non l'ho capito fino ad oggi.
L'unica cosa che cerco a Vila Cruzeiro è la pace. Qui cammino scalzo e senza maglietta, solo in pantaloncini. Gioco a domino, mi siedo sul marciapiede, ricordo la mia infanzia, ascolto musica, ballo con i miei amici e dormo sul pavimento. Voglio solo essere in pace e ricordare la mia essenza. E' il mio posto. Mi rispettano davvero qui. Vedo mio padre in ognuno di questi vicoli".