Aek Atene, Carrera: "Al Napoli ci vedrei bene Azmoun dello Zenit, con Gattuso può diventare più cattivo! Sono rimasto in buoni rapporti col pubblico azzurro, peccato per le tante difficoltà"

05.04.2020
11:15
Redazione

Massimo Carrera, allenatore dell'Aek Atene ed ex difensore di Juventus e Napoli, ha parlato ieri in una lughissima diretta Instagram. Ecco alcuni passaggi.

Nella giornata di ieri, Massimo Carrera, ex calciatore di Juventus e Napoli ed attuale allenatore dell'AEK Atene, ha parlato in una lunga diretta Instagram con il giornalista Nicolò Schirat:

"Sono in quarantena qui ad Atene. Per fortuna in Grecia ci sono stati pochi casi, la gente sta seguendo alla lettera le indicazioni del governo e si sono chiuse in casa. Purtroppo vedo e leggo che in Italia non tutti invece lo stanno facendo. Non si scherza con la salute. Bisogna stare a casa, che non è una cosa difficile: non bisogna fregarsene e sottovalutarla. In fondo stare in casa mica è come andare in guerra...

Ero juventino da bambino e impazzivo per Gaetano Scirea. Purtroppo non ho avuto la fortuna di conoscerlo.

Per me è stato il coronamento di un sogno andare alla Juve a 27 anni. È stato il massimo giocare per la squadra per cui tifavo e in mezzo a tutti quei campioni. Per me che ero partito dalla D.

Sarebbe un sogno allenare per un'altra volta la Juventus e magari vincere la Coppa dei Campioni da tecnico. Mai dire mai, anche se adesso sono contento qui all'AEK Atene.

Van Basten e Riedle erano micidiali, ma nessuno era incedibile come Ronaldo. Il Fenomeno aveva una tecnica pazzesca abbinata ad una velocità fuori dal comune. Fermarlo era una impresa". 

Massimo Carrera ai tempi dello Spartak Mosca

"Napoli? Un solo anno ma sono rimasto legato alla piazza e in ottimi rapporti coi tifosi. Avevo 40 anni e mi sono rimesso in gioco. Il pubblico era straordinario, sempre vicino alla squadra anche nei momenti difficili. Il San Paolo era il nostro dodicesimo uomo in campo, peccato per i problemi societari che hanno portato poi al fallimento. Nonostante le difficoltà ho un grande ricordo del Napoli. Simoni? Una persona splendida. Anche se avevo 40 anni i suoi consigli erano sempre preziosi.

Azmoun? Lo conosco bene per averlo affrontato tante volte in Zenit-Spartak. È un grande giocatore, lo vedrei bene in Italia e al Napoli. È davvero forte: ha tecnica, qualità, vede la porta e segna tanto. Può diventare un giocatore importante con Gattuso. Rino può aggiungere al suo talento un po' di cattiveria e renderlo completo.

La Supercoppa di Pechino? Vincemmo 4-2 col Napoli e fu una grandissima emozione. Il mio primo trofeo da allenatore. Seppi di dover andare in panchina 4-5 ore prima della finale. Si parlava di Baroni della Primavera, ma Antonio senza dirmi nulla il giorno dell'ultima partita amichevole mi disse ''Massimo vai tu in panchina, ci vediamo dopo'. Allenare la tua squadra del cuore è un tassello fantastico che ho centrato nella mi carriera. Unico allenatore imbattuto della storia? Ho allenato poco, solo 10 partite. È una statistica che fa piacere.

Bari? Perché no? La piazza è fantastica e il club sta risalendo e tornando in grande. In A o in B? Non è questione di categoria quando si sta bene in un posto, almeno io ragiono così"

Fonte : Napolimagazine.com
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