Aia, il nuovo presidente: "Ex giocatori al VAR? Sarebbe eccessivo. Per evitare retropensieri mi piacerebbe questa cosa"

16.12.2024
13:20
Redazione

Il nuovo presidente dell'Associazione Italiana Arbitri è intervenuto ai microfoni di Radio Rai

Ultime notizie - Antonio Zappi, neo presidente dell'Associazione Italiana Arbitri (AIA), ha parlato a Radio Rai durante la trasmissione Radio Anch'io Sport. Queste le sue parole a partire dal programma per il nuovo mandato: "Sabato abbiamo ottenuto un grande consenso su quella che è una proposta evolutiva del nostro mondo. Vogliamo andare in una direzione di rafforzamento e di centralità delle eccellenze tecniche. Ci dobbiamo svincolare da alcune interferenze politiche che negli ultimi tempi ci hanno creato dei problemi interni. Nel giro di poco tempo, è mia ferma intenzione istituire una direzione tecnica che minimizzi le problematiche che hanno afflitto la classe arbitrale".

Dove rintracciare nuovi potenziali arbitri?
"Nei programmi di formazione bisogna partire da attività di coaching e mentoring. A me piacerebbe un sistema nel quale il calcio avverta la necessità di avere una classe arbitrale migliore. Abbiamo da molti anni delle proposte di doppio tesseramento, con la possibilità per i ragazzi di giocare e di fare gli arbitri. Chi ha giocato a calcio, può diventare velocemente arbitro. Dobbiamo aprirci al mondo delle scuole. Mi piacerebbe coinvolgere anche i giocatori della Nazionale per invogliare e invitare i ragazzi a fare gli arbitri".

La sua idea sul VAR a chiamata?
"Premettendo che sarà l'IFAB a decidere tempi e modi, credo che il VAR a chiamata possa affermare un criterio di giustizia sostanziale. A me piacerebbe un sistema all'interno del quale chi esce dal terreno di gioco abbia la certezza e la consapevolezza che la decisione assunta sia quella giusta. Mi piacerebbe un'evoluzione protocollare che vada in questa direzione. Ascolto audio VAR? In un'ottica di piena trasparenza, mi piacerebbe che il calcio seguisse l'esempio del rugby, con la possibilità degli arbitri di spiegare a tutti le decisioni ed evitare a chiunque di poter mantenere qualsiasi retropensiero".

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