Albertini: "Non tutti remano nella stessa direzione. Rino ha denunciato un malessere di squadra che va oltre la sconfitta"

24.11.2020
11:50
Redazione

Albertini su Gattuso e il Napoli

Ultime calcio Napoli - Demetrio Albertini ha parlato di Gattuso e della sfida col Milan al Corriere del Mezzogiorno:

Albertini

Lei che conosce bene il tecnico del Napoli, ci aiuta a decriptare il suo sfogo?

«Rino è un allenatore di temperamento, ha costruito una squadra d’attacco e ormai ha accumulato grande esperienza. Ricordiamoci che è subentrato alla guida di questa squadra in un momento di difficoltà e ha ricostruito il gruppo. Le sue dichiarazioni vanno contestualizzate».

Facciamolo.

«Il calcio è lo sport più individualista fra gli sport di squadra. Nelle difficoltà occorre pensare con una testa unica, da team, lasciando dietro le problematiche personali. Conoscendo i propri giocatori, Gattuso che sente ogni discorso nello spogliatoio, avrà pensato che qualcuno era distratto».

L’atteggiamento può soffocare la qualità, indubbia, degli uomini del Napoli?

«Non basta la tecnica per vincere, lo ha detto anche Rino. Ha parlato di approccio, perciò non ritengo che il suo monito fosse diretto esclusivamente alla sfida con il Milan. Mi pareva mirato alle ambizioni dell’intera stagione. Tanti buoni giocatori non necessariamente creano una squadra: ci vuole un pensiero comune. Questo credo intendesse denunciare».

Il Napoli, al di là della battuta d’arresto, resta una delle principali accreditate al successo finale?

«Assolutamente sì. Le frasi di Gattuso erano una sorta di avviso ai naviganti. Ben consapevole che sulla stessa barca, anche se ci sono bravi rematori, occorre che tutti spingano nella stessa direzione. Conoscendolo, domenica notte avrà rosicato ma dal giorno dopo era già sul pezzo per far mutare atteggiamento a chi non era allineato».

Ma lei come spiega questo mancato salto di qualità ogniqualvolta l’asticella si alza?

«I meccanismi si sono conoscono solo dall’interno. Ogni piazza ha le proprie peculiarità».

A suo avviso, Gattuso abituato per tanti anni a una piazza come Milano, più distaccata ma anche più organizzata ha sofferto l’inserimento in un nuovo ambiente?

«Napoli è certamente una piazza volubile, umorale. È difficile starle dietro fra euforia e depressione, entrambe elevate all’ennesima potenza. Ma ripeto, penso che Rino al di là dei tre punti persi con il Milan, abbia voluto inviare un messaggio in bottiglia per il futuro. Avete notato che degli aspetti relativi alla singola partita non ha rimarcato nulla? Avrebbe potuto dire mille altre cose. Ha semplicemente intercettato malessere o distrazione fra qualche suo uomo. E li ha avvertiti, tutto qui»

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