Allegri: "Koulibaly e Manolas, solo un allenatore può capire cosa c'è che non va. La prossima stagione torno a lavorare"

06.12.2019
10:00
Redazione

Massimiliano Allegri parla ai microfoni del Corriere della Sera soffermandosi sul suo futuro e anche sulla difesa del Napoli di Carlo Ancelotti

Massimiliano Allegri ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere della Sera. Ecco un breve stralcio: 

Che cosa intende allora quando parla di semplicità del calcio e di logica dei ruoli?

«Faccio un esempio. Koulibaly, Manolas e Albiol, tre grandi giocatori allenati da un tecnico, Ancelotti che stimo moltissimo. Il professore lì in mezzo era Albiol, per caratteristiche tecniche, cioè per letture di situazioni, per capacità di intuire il progresso delle azioni. Koulibaly è eccezionale fisicamente, meno sotto l’altro aspetto. Manolas è bravissimo sull’uomo, meno ancora propenso di Koulibaly all’idea collettiva. Voglio dire che il calcio secondo me è capire questo, le singole doti applicate alle situazioni singole. Non uno schema fine a se stesso. Un uomo che si integra e si completa con un altro fino a fare un reparto. Questo non te lo dice un numero, un tablet o un algoritmo. O lo senti da solo o non capirai mai la partita. Per questo sono convinto che l’allenatore si riconosca solo il giorno della partita».

Quando tornerà?

«La prossima stagione. Non prima».

E le sue domeniche?

«Le passo a guardare calcio. La mattina in giro per il Piemonte dietro a mio figlio, otto anni, tornei di calcetto. Poi pomeriggio e sera davanti alla televisione. E alla fine della giornata mio figlio mi dice che comunque farà il pilota di Formula 1».

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