Allegri-Sarri, l'ex Grosseto Camilli: "Quando esonerai il primo piangemmo, Sarri fa miracoli! Già nel 2010 era sanguigno e ossessivo..."

21.04.2018
14:00
Redazione

Piero Camilli, ex presidente del Grosseto che in passato ha avuto in panchina sia Allegri che Sarri, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzzetta dello Sport. Camilli,

Piero Camilli, ex presidente del Grosseto che in passato ha avuto in panchina sia Allegri che Sarri, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzzetta dello Sport.

Camilli, cosa accadde con Allegri?

«Era ancora giovane, ma si vedeva che sarebbe diventato un grande tecnico, d’altronde lo era già quando giocava. Da noi era molto pacato, ora lo vedo bello carico, butta via la giacca quando si arrabbia, mi piace».

Perché lo esonerò?

«La prima volta (2005-06, ndr) perché era acerbo, ma alla fine di quel campionato lo richiamai per fare i playoff e con lui perdemmo la finale col Frosinone. Lo confermai l’anno dopo, però i risultati non venivano malgrado avesse una squadra fortissima, infatti con Cuccureddu salimmo in B. Ma quando esonerai Max piangemmo in due, mi è dispiaciuto».

Invece Sarri arrivò nel 2009-10, al posto di Gustinetti, e finì la stagione.

«Sarri era uguale a oggi, già allora diceva che “quando si sporca la partita, bisogna pulirla”. Era un tipo sanguigno, ossessivo, soprattutto negli schemi sulle palle inattive».

Perché non lo confermò dopo quel bel campionato?

«Aveva altre prospettive. Peccato, perdemmo i playoff all’ultima giornata e poi capimmo il perché, con la storia del calcioscommesse e i nostri giocatori coinvolti. Lui aveva capito che qualcosa non andava e me lo disse».

Come li giudica oggi?

«Sarri ha una rosa inferiore alla Juve, sta facendo i miracoli e il Napoli gioca bene. Allegri ha sfiorato l’impresa in Champions, peccato: in Italia la Juve non sbaglia le partite che contano e stavolta è favorito, in Europa invece è dura competere contro le superpotenze».

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