Alvino: “Inter-Fiorentina è la morte civile del calcio italiano. De Laurentiis si farà sentire, viviamo sotto dittatura mediatica”

11.02.2025
22:00
Redazione

Il giornalista Carlo Alvino ha parlato a Calciomercato.it.

Maradona nell’87, dopo una sconfitta del Napoli, disse: “Ho capito che stiamo giocando contro tutti”. Cosa è cambiato in quasi 40 anni?

“Voglio fare un discorso generale. Inter-Fiorentina decreta la morte civile del calcio italiano. Non è una questione legata a Napoli e Inter che lottano per lo Scudetto. Se uno vuole veramente coltivare questa passione per il calcio, quello che si è visto in Inter-Fiorentina decreta la morte di questo sport. Non può capitare e non deve capitare. Falsa una partita e indirettamente falsa un campionato. Anche chi non ha retropensieri e non crede al complotto inizia ad avere qualche sospetto. Sono troppi anni che seguo il calcio per non capire che ci sono certi dirigenti e certe società che hanno un peso maggiore degli altri. Questa è la cruda verità. A Milano una delle pagine più brutte della storia del calcio recente in Italia”

Sono scarsi arbitri italiani o c’è un protocollo che non funziona?

“Quando il signor Conte dopo Inter-Napoli alza la voce e parla di protocollo a difesa del calcio, apriti cielo! Noi viviamo sotto dittatura mediatica. La stampa di regime, dopo l’alzata dell’allenatore azzurro, anziché dare spazio al mister e iniziare una battaglia per cambiare il protocollo, ha attaccato Antonio Conte dandogli del vittimista. E’ stata una grande occasione persa. Guarda il mondo com’è strano. Inzaghi quella sera disse che non bisognava parlare degli arbitri. Poi dopo il derby cambia atteggiamento. Sono anche i protagonisti che fanno il male del calcio. Non solo arbitri e VAR che funzionano a giorni alterni”.

Ti aspetti una discesa in campo di De Laurentiis?

“Io credo che da buon imprenditore non resterà in silenzio. Se lo conosco, si sarà fatto già sentire in sedi opportune. Faccio fatica a pensare che un De Laurentiis accetti passivamente quello che sta accadendo. Stiamo vedendo cose che danno fastidio. Decisioni che cambiano a seconda della maglia che indossi. Ad esempio in Como-Juventus, quando VAR dice una cosa e AVAR ne dice un’altra”.

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