Ambrosini: "Gattuso e Ibra sono simili: entrambi sono ambiziosi e vincenti. Zlatan avrebbe esaltato il San Paolo, peccato non averlo visto al Napoli"

12.07.2020
16:15
Redazione

News calcio Napoli, Ambrosini parla di Gattuso e Ibrahimovic

Ultime calcio Napoli - «Rino e Zlatan sono molto simili: entrambi sono ambiziosi e vincenti». Massimo Ambrosini ha parlato di Napoli-Milan a Il Mattino:

Ibrahimovic
Ambiziosi e vincenti: c'è dell'altro che accomuna i due volti più attesi del match di stasera tra Napoli e Milan?
«Sono stati due atleti straordinari. Ibra, però, è più provocatore, mentre Rino è più concreto. Ora, Rino è anche più razionale rispetto a prima. Diciamo che sono tendenzialmente due istintivi, ma Gattuso da quando fa l'allenatore è stato costretto a perdere il puro istinto. Ma, ripeto, il club che li tessera, deve esser consapevole di avere gente che ha in testa solo la vittoria».

Il Napoli con Gattuso sta diventando ambizioso e vincente: proverà ad esserlo questa sera con il Milan. Ma, potrà esserlo anche con il Barcellona?
«Anche nella gara con il Milan le incognite ci sono: diventano enormi per il match con il Barcellona. Si può immaginare un Napoli che contro il Milan cerchi di guidare il gioco, con Ibra dall'altro lato pronto a colpire. Credo che in Champions il Napoli abbia un'opportunità: affronterà una squadra che mi sembra in difficoltà, ha diversi problemi, ma con il vantaggio del risultato dell'andata. Il Napoli dovrà fare un certo tipo di partita al Camp Nou, ma Gattuso ha trovato le giuste quadrature per poter affrontare la partita».

E allora oscilliamo verso il passato: il suo ricordo più bello con Gattuso e quello con Ibrahimovic.
«Rino era in stanza con me nel suo primo giorno di ritiro con le nazionali giovanili. Parlavamo tanto, eravamo a Roma, al centro sportivo della Borghesiana. Si sapeva che sarebbe venuto al Milan e da lì nacque un rapporto del quale potrei mettere assieme migliaia di ricordi condivisi. Il ricordo più bello che ho di Ibra è, anche in questo caso, legato ad un primo approccio. La primissima partitella che facemmo in allenamento quando arrivò al Milan: perse e si incavolò tantissimo. Capimmo subito con chi avremmo avuto a che fare e quello che avrebbe potuto darci».

Ultimi giro di giostra: quello che guarda al futuro di Gattuso da allenatore del Napoli, anche perché un futuro di Ibra in azzurro, dopo decine di accostamenti, non ci sarà mai.
«Sarebbe stato bello vedere Zlatan giocare in azzurro. Avrebbe esaltato il San Paolo, anche in quest'ultima parte di carriera. Rino, invece, sta disegnando il suo futuro anche con la scelta di Mertens. Il belga gli consente di fare un certo tipo di gioco con i risultati che si stanno vedendo. Anche se da allenatore, Ibra lo prendo sempre e comunque. Ma, il Gattuso allenatore sta mettendo dentro sempre più conoscenze, una serenità diversa che gli deriva da tutte le sue esperienze».

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