Anguissa
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Anguissa: "Napoli è fantastica! Scudetto incredibile, Spalletti e Osimhen mi dissero una cosa. Ora obiettivo Champions"

20.06.2023
13:00
Redazione

Intervista a Franck Zambo Anguissa, si parla di Scudetto, Champions, Spalletti, Osimhen, Kvaratskhelia e non solo

Franck Zambo Anguissa ha rilasciato una lunga intervista a The Athletic, una delle riviste sportive più famose e importanti del mondo. Il centrocampista del Napoli ha raccontato la vittoria dello scudetto e non solo.

Intervista ad Anguissa

Ultime notizie. Impossibile non iniziare proprio da lì, dalla vittoria del campionato dopo 33 anni di attesa: "C'è solo una parola per descriverlo", dice Anguissa, "è stato incredibile!". Poi racconta: "Non so se avete visto quando abbiamo giocato contro l'Udinese, ma dopo la partita tutto il campo era pieno di tifosi del Napoli. Io ho pensato: "Oh mio Dio, stiamo giocando in trasferta e tutti sono per noi". La città era semplicemente fantastica, come stavano festeggiando. Ho pensato: "Abbiamo fatto qualcosa, sai?"”.

Lo scudetto

Poi il ritorno all'aeroporto di Grazzanise, con migliaia di tifosi ad attendere la squadra: "I giocatori sono come degli dei, non si poteva uiscire da lì. Dai tempi di Maradona, qui tutti vanno pazzi per la squadra, per i giocatori. Ecco perché io resto spesso a casa, perché in giro ti chiedono foto, video... i tifosi ti danno tanto amore. A volte va bene, ma a volte non è facile. Io però sono felice di vederli perché danno tantissimo amore".

"Ero felice perché è stato il primo trofeo che ho vinto", dice Anguissa, "ma ero più felice per i tifosi, perché lo stavano aspettando da 33 anni, troppo tempo. Già l'anno scorso eravamo andati vicinissimi a vincere lo scudetto, è stato molto frustrante. Quest'anno però abbiamo imparato dai nostri errori e ne è valsa la pena. Siamo rimasti concentrati fino alla fine, è stata una stagione incredibile. La sensazione che provo è semplicemente incredibile".

Vita privata

Anguissa ha parlato anche della sua vita privata, ha raccontato di come stia migliorando il suo italiano e del fatto che anche i suoi figli ormai parlano italiano e si sono ambientati a Napoli: "È tutto perfetto, Napoli è una città fantastica, i tifosi sono fantastici. Ti danno la possibilità di fare del tuo meglio".

Gli esordi

Anguissa ha parlato anche dei suoi primi passi nel mondo del calcio, con l'esordio a 16 anni in un torneo del Camerun: "È grazie a questo che oggi sono qui". Fu proprio in quell'occasione che conobbe il suo agente e che riuscì a trasferirsi in Europa per giocare a calcio. "All'epoca non sapevo come difendere. Ma quando ho avuto la palla tra i piedi, da lì è iniziato tutto".

Quindi l'arrivo in Europa: "Era tutto diverso dall'Africa. Pensavo: cavolo, devo lavorare sodo per migliorare velocemente perché non ho molto tempo. Avevo già perso molto tempo, per me è stata una grande motivazione per spingermi a migliorare". La prima chance all'Olympique Marsiglia: "Mi dissero di venire per una o due settimane e che, se fossi piaciuto, mi avrebbero preso. Poi però dopo due settimane l'allenatore Bielsa se n'è andato ed è cambiato tutto. Il nuovo allenatore Michel cambiò tutto. Disse che non mi conosceva ma che se avessi continuato a giocare come stavo facendo, mi avrebbe dato una chance".

Anguissa al Napoli

È proprio mentre muove i primi passi all'Olympique Marsiglia che Anguissa viene notato dal Napoli, prima ancora di giocare con le maglie di Fulham e Villarreal. Anguissa racconta: "Volevo andare al Napoli e dimostrare loro che posso essere un grande giocatore. Incontrai Spalletti e dopo due giorni mi disse: "Sei pronto per giocare?". Risposi: "Sì, sono pronto!". Subito mi fece giocare contro la Juventus e feci una partita fantastica. Tutti iniziarono a dire: "Franck è un top player". Sono contento: l'esperienza al Fulham mi ha aiutato a dimostrare di essere un top player. In Inghilterra dicono sempre: "È bravo, ma non sappiamo se può adattarsi al nostro gioco". Quando sono arrivato a Napoli, ho dimostrato di poter giocare in questo tipo di squadra!".

A Napoli Anguissa ha iniziato anche a segnare qualche gol: "Sono davvero migliorato molto da questo punto di vista, perché oggi un centrocampista deve difendere, ma anche correre, avere resistenza, fare assist e segnare gol. Quando ero più giovane, facevo molti gol e assist, poi ho smesso perché ho iniziato a concentrarmi sui compiti difensivi, cercando di garantire ordine ed equilibrio a centrocampo". Il motivo: "Ho incontrato Spalletti!".

Sui compagni di squadra: "Siamo completi. Posso fare il nome di Kvaratskhelia o di Kim Min-Jae, sono ragazzi più giovani di me che comunque restano umili. Tutti hanno sempre giocato per la squadra, volevamo sempre vincere tutte le partite. Ad un certo punto avevamo 15 punti di vantaggio ma volevamo comunque vincere di più. In una stagione può starci un crollo mentale, ma noi non ci siamo arresi. Abbiamo capito che il sogno era possibile e non volevamo lasciarcelo sfuggire".

Il rapporto con Kvaratskhelia

Franck Zambo Anguissaa ha parlato anche del suo rapporto con Khvicha Kvaratskhelia. Anguissa ricorda la partita Lazio-Napoli di settembre, finita 1-2 per gli azzurri: in quell'occasione Anguissa prese da parte Kvaratskhelia, gli parlò a lungo e più tardi il georgiano ammetterà l'importanza di quella chiacchierata con Anguissa.

"Parlammo a lungo, gli dissi: "Grazie a te, la Georgia può diventare un grande paese! L'ho paragonato a Lewandowski per la Polonia. Gli dissi: "Non devi avere paura di esprimerti, gioca a calcio! Lui mi piace molto, e non solo come giocatore. Lavora tanto, chiede consigli, a fame di vittorie ed è un calciatore impressionante. Puoi sempre contare su di lui in campo. Quando giochi, hai solo voglia di dargli la palla perché sai che gioca in modo fantastico. Non tutti i giovani sono come lui: quando inizi ad essere un grande giocatore, tutti parlano di te e questo può farti perdere la testa. Ma Kvaratskhelia non è così, lui continua a lavorare, lavorare, lavorare, vuole vincere e dare il massimo per la squadra. È uno che ti parla sempre, mi chiede: "devo fare questo o quest'altro? Che ne pensi di questo?". Giocatori del genere sono difficili da trovare".

Il rapporto con Osimhen

?Anguissa ha parlato anche del rapporto con Victor Osimhen: "Quando sei un attaccante è più difficile, perché tutti si aspettano qualcosa da te. Sono contento di vederlo segnare così tanti gol quest'anno, perché all'inizio della stagione mi aveva detto una cosa. Mi disse: "Penso che possiamo vincere lo scudetto quest'anno". Io gli dissi che sarebbe stato difficile, ma lui insistette: "Fidati di me - mi disse Osimhen - farò del mio meglio per la squadra e per vincere lo scudetto". Alla fine è successo. Osimhen è un grande amico".

Anguissa parla di Spalletti

Nell'intervista a The Athletic, Anguissa ha parlato molto anche dell'ex allenatore Luciano Spalletti: "Mi piace come uomo prima ancora che come allenatore. Lui ha sempre cercato di spronarmi. A volte grida molto (ride ndr) ma dice : "Se grido, è perché so che puoi dare di più". Spalletti si preoccupava sempre di chiedermi: "Come sta la tua famiglia? Cosa hai fatto nel tempo libero?". Se un giocatore ha bisogno di aiuto per risolvere dei problemi familiari, lui ti aiuta. Sa che il calcio è anche uno sport psicologico e se stai bene di testa, si vede anche sul campo. Spalletti si mette nei panni del giocatore, ti sprona anche se le cose vanno male e non incolpa i giocatori. Lui dice: "Non importa, la prossima volta ci rifaremo" e questo ti motiva. Spalletti fa dei discorsi motivazionali che ho visto raramente, ti fa venire i brividi quando parla".

Continua a parlare di Spalletti: "Penso che quando hai un rapporto del genere con un allenatore, puoi solo migliorare. Vuoi solo migliorare; puoi solo dare il meglio di te. Una volta Spalletti mi disse: "Se segni almeno 5 gol e fai 10 assist, ti faccio un regalo. A me non importava dei regali, vedere la squadra giocare in Champions e vincere lo scudetto è già un regalo. Ma Spalletti mi ha comunque regalato un orologio!".

La delusione in Champions League

Anguissa ha commentato anche la delusione dell'eliminazione ai quarti di finale di Champions League: "La prima parte della stagione è stata fantastica. Mi sentivo come se avremmo potuto vincere contro chiunque. Sfortunatamente, non si possono vincere tutte le partite. La Champions League è così, affronti i più forti. Ma non ho rimpianti, anche perché era la prima volta che il Napoli arrivava ai quarti di finale".

Il futuro con Rudi Garcia

Infine, Anguissa ha commentato l'arrivo a Napoli del nuovo allenatore Rudi Garcia: "Se abbiamo giocato ai quarti di finale, ad un passo dalla semifinale, questo dice già qual è l'ambizione del club. Ciò dimostra che oggi il Napoli ha una grande squadra e non solo una squadra che gioca per l'Europa League o per il terzo posto. Siamo una squadra che ambisce al titolo, cioè a riconquistare lo scudetto e andare avanti il più possibile in Champions League. Allora perché non provare a vincere la Champions? Chi non sogna una cosa del genere?"

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