ANTEPRIMA - Callejon: "A Napoli mi hanno accolto benissimo e i tifosi mi amano. Tornare in Spagna? In futuro si vedrà, adesso sono felice dove sto. Sento ancora Mourinho"
Ai microfoni dei media spagnoli, ha parlato l'esterno del Napoli, Josè Maria Callejon, convocato, insieme al compagno in maglia azzurra Pepe Reina, dal ct Lopetegui per il doppio impegno della Spagna contro la Macedonia, il 12 novembre, e contro l'Inghilterra, per il match amichevole del 15 novembre. Lo spagnolo, che ha da poco rinnovato con il Napoli, ha parlato della Nazionale, della sua esperienza con la maglia azzurra e di un possibile ritorno in Spagna. Ecco quanto tradotto da CalcioNapoli24:
Ti aspettavi la chiamata di Lopetegui?
"Uno cerca di fare le cose il meglio possibile per avere delle chances di convocazione. Sono stato molto contento della chiamata ricevuta ad ottobre, come credo lo staff tecnico".
Quanto è difficile segnare in Italia?
"E' molto difficile. Si parla sempre di catenaccio e del fatto che in Italia si difende molto bene e che tatticamente sono di ottima caratura ed è la verità. Però, è anche vero che studiando gli avversari e il loro gioco, si possono trovare soluzioni per andare in rete".
Adesso capisci meglio il gioco?
"Ho avuto molta continuità in questi tre anni, sono maturato col passare del tempo. Ho saputo adattarmi a tutte le fasi di gioco. In Italia si lavora molto in funzione dell'avversario, della tattica e sull'evoluzione della squadra. Se lavori sodo tutti i giorni, tutte le settimane, diventa automatico".
Il gol è questione di abitudine?
"Credo di si".
I numeri parlano chiaro, hai trovato una grande regolarità.
"Certo, tra le altre cose. Noi che giochiamo avanti, vogliamo sempre fare gol, e quando arrivano una serie di partite in cui non riesci a segnare, ti viene un po' d'ansia. E più ti sale l'ansia, più il gol non arriva. Ho imparato a rimanere calmo e ad essere cosciente che, prima o poi, il gol arriva sempre".
Vorresti tornare in Spagna?
"Adesso sono felice a Napoli, e ho rinnovato per 4 anni (fino al 2020). E' vero, per me è stato difficile lasciare il Real Madrid per tutto quello che è successo, però adesso sono molto contento dove sto. Mi manca molto la mia famiglia, mi mancano i miei amici, ma sono felice a Napoli. In futuro si vedrà".
Quanto è importante essere felice per un calciatore? Guadagnano tantissimo, non gli manca nulla...
"Sia chiaro, non sto dicendo che nella mia esperienza a Madrid non sia stato felice. Lo ero, però non avevo quella continuità che ho ottenuto in questi tre anni. A Madrid venivo sostituito, e anche se giocavo spesso, non ero titolare come nel Napoli. Quando una squadra ti accoglie come hanno accolto me, quando la tifoseria ti ama come credo ami me, alla fine, se la tua famiglia sta bene e nel calcio le cose vanno come devono, non puoi che essere felice".
Che squadra è il Napoli?
"E' una squadra in crescita. Dieci anni fa nessuno parlava del Napoli, adesso stiamo cercando di far tornare la società ad essere riconosciuta in Europa. La tifoseria è spettacolare, è la cosa più evidente. I tifosi sono sempre vicini alla squadra".
E con una tifoseria così calorosa, com'è la vita?
"A volte è un po' difficile fare una passeggiata o andare a cena fuori. Però, dobbiamo abituarci".
Cosa vuole da te Lopetegui?
"Che faccia quello che faccio nel mio club. Ha visto molte partite del Napoli e vuole che giochi come in campionato".
Continui ad avere contatti con Mourinho?
"A volte ci 'scappa' qualche messaggio".