Hugo Campagnaro
Hugo Campagnaro

Aronica su Campagnaro: "Uno dei migliori in campo e fuori, ha avuto una carriera sottostimata. Il paradenti azzurro? Era un bite per problemi muscolari"

28.04.2020
23:40
Redazione

Napoli calcio, Aronica racconta alcuni aneddoti su Campagnaro

Notizie Napoli calcio. Hugo Campagnaro, ex difensore del Napoli, ha annunciato il suo ritiro. A comporre il terzetto difensivo azzurro con lui e Paolo Cannavaro c'era Salvatore Aronica che ai microfoni di Footballstation.it ha raccontato alcuni aneddoti sull'argentino: 

“Abbiamo trascorso bei momenti insieme. Ho avuto modo di conoscerlo dentro e fuori dal campo. Un professionista serio, devoto alla famiglia. Si è sempre contraddistinto per i suoi modi di fare gentili, uno dei migliori difensori con cui ho giocato. Secondo me la sua carriera è stata sottostimata. Era dotato di tecnica, grinta, rapidità e velocità. Non a caso, agli inizi ha fatto anche l’esterno offensivo. Era, inoltre, un’esteta: si allenava molto in palestra”

Aronica fa chiarezza sul celebre “paradenti” che in realtà si rivela essere un’altra cosa“Durante i tempi della Samp, manifestava spesso fastidi al polpaccio. Dopo alcuni esami strumentali a Napoli, è venuto fuori che aveva bisogno di un bite da inserire sulla dentatura per mantenere equilibrio fisico. Mi spiego meglio. Molti acciacchi muscolari provengono da alcuni problemi ai denti, perciò mantenendoli stabili si può evitare di peggiorare alcune problematiche già esistenti. È fondamentale la correzione delle malocclusioni dentali, soprattutto per chi soffre di determinati fastidi a livello fisico. Il bite era trasparente, ma lo abbiamo colorato di azzurro per il Napoli.

Il modo di prepararsi ai grandi match e alle notti magiche di Champions era singolare e stimolante: “I sudamericani facevano molto gruppo, stavano sempre insieme. In particolare si era instaurato un gran feeling tra Campagnaro, Lavezzi, Gargano, Bogliacino e Denis. Avevano questo piccolo complesso rock e si divertivano molto. Prima delle partite non facevamo nessun gesto scaramantico. Il segreto? Concentrazione, allegria e tanta musica sudamericana. Tutto questo ci ha accompagnato nel pullman e negli spogliatoi anche prima della finale di Coppa Italia a Roma che poi abbiamo vinto”.

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