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Associazione Nazionale Magistrati, Santalucia: "Santoriello pm non ricusabile! Ma è un grandissimo professionista"

08.02.2023
08:50
Redazione

Ultimissime news Serie A - Ciro Santoriello pm non ricusabile: l'ha annunciato il presidente Giuseppe Santalucia dell'Associazione Nazionale Magistrati

Ultime notizie Serie A - Tante polemiche nelle ultime ore per una dichiarazione in un convegno del 2019, dopo l'archiviazione di un caso proprio sui bianconeri, di Santoriello che lasciandosi andare disse: «Sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus».

L'edizione odierna di Repubblica ha intervistato Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, che non gioca in difesa di «un collega a cui comunque tutti riconoscono una grandissima levatura professionale». Ma risponde con sincerità. Eccone alcuni estratti:

 «L’animo del tifoso ha ruggito e ha portato Ciro Santoriello a usare espressioni poco felici. Sono figlie della nostra cultura popolare che, quando si parla di calcio, rende tollerabili toni ed eccessi linguistici inaccettabili in tutti gli altri ambiti».

Fino a che punto sono “inaccettabili” queste parole?

«Santoriello è un pm e, come tale, non è ricusabile. Il pubblico ministero è una parte nel processo, anche se atipica, perché rappresenta lo Stato. Certo, per gravi ragioni di convenienza i pm hanno il dovere di astenersi. Ma qui parliamo di un’inchiesta importante, che non è affidata a un solo magistrato, è un lavoro di squadra, quindi — anche volendo malignare sulle intenzioni — la passione calcistica di un singolo può incidere in maniera minimasull’attività processuale. Tutt’altro discorso se queste parole fossero state pronunciate da un giudice: in quel caso il codice prevede strumenti molto più invasivi, fino alla ricusazione, per cancellare qualsiasi ombra di parzialità».

Santoriello stava partecipando a un convegno con avvocati che può aver avuto come controparti nei processi. È normale? È giusto?

«I convegni con gli avvocati, ma anche con i professori e gli altri magistrati sono utilissimi momenti di confronto. Certo, sono altro dall’attività giudiziaria. Ma qui si parla di professionisti avveduti, che sanno distinguere: nelle aule di un tribunale sono le parti di un processo, in un convegno diventano giuristi esperti che discutono di temi comuni».

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