Avv. Chiacchio: "Penalizzazione Juve, ecco perché le motivazioni della Corte superano in maniera convincente la difesa bianconera"

31.01.2023
12:20
Redazione

Ultime notizie Serie A - «Se non cambia il regolamento, sarà difficile vedere altre condanne come questa». L’avvocato Eduardo Chiacchio, firma storica dei processi sportivi e difensore del Novara nel caso plusvalenze, analizza le motivazioni della Corte d’Appello federale sulla penalizzazione di 15 punti alla Juventus e gli scenari in vista dei prossimi giudizi, parlandone all'edizione oggi in edicola di Repubblica. Ecco alcuni passaggi significativi:

Avvocato Chiacchio, quali sono i punti chiave della motivazione dei giudici della Corte d’Appello?

«Ne vedo tre: le dichiarazioni sostanzialmente confessorie rese dai dirigenti della Juve nelle intercettazioni. Non solo da quelli che occupavano posizioni apicali, ma anche chi si interessava di aspetti di carattere amministrativo. Poi, la Corte spiega cosa significhi “plusvalenza artificiale”. Aggettivo utilizzato, tra l’altro, dagli stessi dirigenti della Juve. Terzo aspetto, una valenza decisiva e determinante viene conferita al famoso “Libro Nero di FP” che a avviso della Corte costituisce un documento dall’interpretazione inequivocabile»

La sentenza sarà attaccabile al Collegio di Garanzia del Coni?

«Qualunque sentenza è attaccabile, non esistono decisioni inattaccabili. Certo, la Corte supera in maniera convincente le eccezioni preliminari, sollevate dalla difesa della Juventus, sulla presunta tardività del ricorso per revocazione. Questo è un nodo essenziale, nell’ambito della linea difensiva. Ma questa eccezione sarà di certo riprodotta davanti al Collegio di garanzia».

Che scenari prevede il Collegio?

«Ci sono tre possibilità. La prima: il Collegio respinge l’impugnazione della Juventus. Seconda: accoglie il ricorso senza rinvio, cioè annulla la delibera impugnata senza ulteriore procedimento, lo scenario più favorevole ai bianconeri. Terza: individua nella decisione una carenza motivazionale, una illogicità della motivazione, e si pronuncia con rinvio. Rimandando gli atti all’organo giudicante che ha emesso la sentenza e disponendo una rideterminazione della sanzione. Naturalmente, però, il Collegio non potrà entrare nel merito della vicenda: solo valutare la legittimità del percorso procedurale e motivazionale della Corte federale».

 

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