Avv. Lauri: "Napoli-Roma, la storia del Derby del Sole! Ecco perché domenica è così importante vincere"

27.01.2023
19:35
Redazione

L'avvocato Giuseppe Lauri, esperto di diritto sportivo e titolare della AGL Management Exclusive, ha scritto per CalcioNapoli24.it un pensiero in merito a Napoli-Roma, ripercorrendo le origini di tale sfida e i motivi per cui viene definita il 'Derby del Sole': 

"Il derby del Sole è la partita di calcio che riguarda la Roma e il Napoli, cioè i primi due sodalizi dell'Italia centro meridionale ad essere stati ammessi alla Lega Calcio, all'epoca denominata Direttorio Divisioni Superiori.  L'appellativo viene riferito in particolare agli incontri tra le due squadre durante gli anni ‘70/‘80 quando regnava tra le tifoserie un gemellaggio. 
Con la rottura del gemellaggio tra le tifoserie il 25 ottobre 1987, il derby perdeva il suo originale significato originale.
Va ricordato che con l’arrivo di Diego Armando Maradona, e il Napoli stabilmente ai primi posti della classifica, a tutt’Italia fu chiaro che il San Paolo sembrò addirittura insufficiente a contenere l’onda azzurra, perché la passione partenopea ribolliva come la lava del Vesuvio. Tanto che In città si accese il dibattito per trovare una soluzione dovuta alla crescente richiesta di biglietti. 
Oggi il derby del sole tra la Capolista ed una delle inseguitrici vede ancora una volta lo stadio sold out! Ancora una volta il popolo Azzurro è pronto a ringhiare accanto ai propri eroi e far sentire il proprio ruggito alla Lupa, al fine di apporre un’ipoteca tombale su questo campionato nei prossimi 5 turni.
Poi testa all’Europa che ci seduce e ci affascina: la notte di Mosca, dopo mille peripezie e l’ingresso di D10S nella Piazza Rossa, merita ancora una sonora vendetta.
Adesso volendo ritornare a parlare della nostra Arena, ricordo l’intervista di Paolo Paoletti, giornalista, che raccontò una storica partita che si disputò allo stadio San Paolo di Fuorigrotta tra il Napoli e il Santos di Pelé, o’ Rei, queste le sue parole: 

"Io c'ero. Sotto una pioggia torrenziale fino a quando si cominciò a giocare. Napoli-Santos 2-3, avevo 16 anni ed ero orgogliosamente un giocatore della S.S.C.Napoli passato dalle cure di Giovanni Lambiase educatore impareggiabile nel mitico Nagc (Nucleo Addestramento Giovani Calciatori), quando il calcio è tutto, presente e futuro, sogni e speranze, soprattutto passione”. 

Tali storie vanno narrate di padre in figlio, ci dicono di uno stadio che al suo interno coccolava la squadra di calcio, il vanto dell’appartenenza alla Napoletanitá.
Recentemente in una dichiarazione si è letto di Pelé che era stato cercato dal Napoli di Roberto Fiore, nel pieno della sua maturità calcistica poiché il patron nella sua casa di via Catullo, con un panorama mozzafiato sul Golfo, coltivava il suo sogno più grande: vincere il primo scudetto della storia del Napoli e del Sud!  

Che si sappia: la nostra è una passione incondizionata, ma quest’anno ha il sapore da scudetto!
In tal senso, credo che l’espressione dodicesimo uomo in campo sia la più abusata e retorica che accompagna il mondo del calcio, ma non a Napoli. 
A volte, spiace dirlo, la si usa a sproposito, ma non è il caso della nostra Arena, il San Paolo, ribattezzato così nel 1963 in onore del santo Paolo di Tarso, e ribattezzato nel 2020 in onore di D10S stadio Diego Armando Maradona. Lo è per difetto, perché i tifosi azzurri rappresentano l’emblema è l’essenza del dodicesimo uomo in campo. Il nostro stadio e la nostra passione non hanno eguali,  noi non guardiamo gli altri o tifiamo contro gli altri, noi tifiamo la nostra amata maglia sostenendo i ragazzi che la indossano e la onorano.

Forza Napoli Sempre!!!".

Notizie Calcio Napoli