Bia: "Una settimana fa pensavo si riprendesse a giocare al calcio, poi ho sentito Spadafora..."

05.05.2020
00:15
Redazione

Bia parla della ripresa Serie A e della situazione nel mondo del calcio

Serie A - Giovanni Bia, agente ed ex calciatore del Napoli, ha parlato della fase 2 italiana in emergenza Coronavirus, soffermandosi anche su alcuni temi di mercato nell'intervista rilasciata a Tuttomercatoweb.com: "Ho ripreso a lavorare un po' più intensamente. Oggi ho fatto un po' di chiamate con i miei calciatori per affrontare l'evolversi della situazione ma naturalmente si attendono le decisioni del Governo. Per il mercato dipenderà molto da cosa succederà col campionato: l'impressione è che ci saranno scambi e prestiti biennali per non fare troppi esborsi economici e far tornare in pari i bilanci. Se si riprende a giocare si può comunque tornare alla normalità, arriveranno i diritti televisivi e non sarà poco".

A proposito di mercato, da ex del Napoli, che futuro vede Milik?

"Lo vogliono in tanti, è un giocatore importante ma ci penserei prima di farlo partire. E' forte e credo che serva un calciatore complementare a fianco a lui, altrimenti non rende al cento per cento".

Ma il campionato alla fine riprenderà?

"Fino a una settimana fa ero certo si riprendesse. Ora sentendo Spadafora mi sono preoccupato tanto. Il calcio è il 15% del PIL italiano. E' un indotto per tutti gli italiani e non farlo riprendere mi sembra assurdo. I medici peraltro hanno detto che si può giocare e chiedono di sapere come debba essere questo protocollo. In Calabria ci sono zero contagi, idem in Sardegna. Si faccia come nella NBA, si portano le squadre a giocare in località ben precise, ad esempio in Sardegna. Se vogliono si fa. Le squadre arrivano in Sardegna o in Calabria tutte negative, in una zona dove non ci sono contagi. Gli stadi si trovano, anche perché si gioca a porte chiuse e non c'è bisogno di prefiltraggi o di steward. Se c'è voglia di farlo, si fa".

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