Bianchi: "E' l'anno del Napoli, questa Juve è logora. Un bene essere fuori dalla Champions ma a Bergamo che rischio..."

16.01.2018
07:15
Redazione

Ottavio Biabchi parla della corsa scudetto per il Napoli e del rischio che si corre contro l'Atalanta

Ottavio Bianchi ha parlato dello Scudetto a Il Mattino: «Il Napoli e' a un soffio dal grande traguardo: perche' se un anno arrivi secondo, un altro terzo, un altro ancora secondo... e allora e' solo questione di avere pazienza».

Ma davvero anche lei crede che il Napoli sia favorito per lo scudetto?

«Ha un solo obiettivo, deve pensare soltanto al campionato e questo aiutera' Sarri a far dare il massimo alla sua squadra. Ma l’eliminazione dalla Champions e anche quella dalla Coppa Italia sono due assist seri per le proprie ambizioni».

Anche lei usci' dalla Coppa Uefa. Fu un vantaggio?

«Non giocare in Europa non e' una questione di poco conto. E anche noi abbiamo tratto beneficio da quell’eliminazione che all’inizio' fu una specie di tragedia. Il Napoli ha l’Europa League ma non e' la stessa cosa... pero' nessuno deve dimenticarsi che quell’anno vincemmo la Coppa Italia facendo giocare praticamente quasi sempre le riserve. E ne vincemmo tredici su tredici mettendo in campo chi non giocava quasi mai la domenica».

Le riserve nel Napoli sono pochine, invece?

«Sono anni che non vedo giocatori che dalla panchina entrano e fanno la differenza. Penso al destino dei vari Gabbiadini, Pavoletti, Maksimovic. E poi avendo davanti a se' soltanto la lotta per lo scudetto credo che quelli che ci sono bastano e avanzano per tenere testa alla Juventus».

Dove e' avvantaggiato il Napoli e dove la Juve in questo testa a testa?

«Io vedo la Juve in calo. Anche questo infortunio di Dybala puo' andare nella direzione giusta. Uno dice: la tattica. Certo, ma quando hai un campione come l’argentino, tutto il resto diventa una chiacchiera. Ma penso che tra i bianconeri ci sia anche un logorio anagrafico. Gioca a vincere ogni competizione, e queste partite in Champions toglieranno energie».

Cosa ha in comune questo Napoli con il suo dello scudetto del 1987?

«Epoche differenti. Il mio aveva tantissimi napoletani, in questo si fa fatica a trovare un italiano. Completamente diverso. E i paragoni sono impossibili».

Alla ripresa c’e' l’Atalanta nella sua Bergamo.

«Ecco, questo e' un bel guaio. Io al Napoli avevo il problema delle gare dopo la sosta. Lo ricordate? Avevo sempre delle grosse difficolta' perche' ero li' a dover rimetter in sesto giocatori che venivano dalle vacanze dall’altra parte del mondo».

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