Bianchi: "Può essere l'anno del terzo scudetto, così si gestisce un primato"
Ottavio Bianchi, ex allenatore storico del Napoli poiché vincitore del primo scudetto partenopeo, ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport:
Se n'è andato più di mezzo secolo dal primo successo, ora c'è un altro Napoli che va forte. E adesso?
«C’è la possibilità che accada ancora, perché non c’è dubbio che il Napoli sia la squadra più organizzata, la più bella, quella che pare senza punti deboli. E lasciamo perdere la scaramanzia: i numeri dicono che si può evitare di rifugiarsi in questi riti, che sono chiacchiere».
Napoli-Inter cosa le suggerisce?
«Che l’Inter è uscita rinforzata nella propria autostima ed ha sconfessato tutti quelli che pensavano giocasse maluccio o esprimesse solo senso pratico. Il finale è stato piacevole ed ha rivalutato il lavoro di Mancini: gran bella figura, con quella reazione ed in quello stile».
E’ ancora presto per sbilanciarsi?
«Se n’è andato più di un terzo del campionato e certi valori sono emersi: il Napoli dà l’impressione di essere oltre, di avere un gioco molto ma molto piacevole; poi c’è l’Inter che al San Paolo ha presentato la sua faccia migliore».
Roma, Fiorentina, Juventus...
«La fragilità dei giallorossi è evidente e la sconfitta di Barcellona è una scoppola che toglie sicurezze: sono tre anni che la Roma è attrezzata per vincere, poi improvvisamente crolla. La Fiorentina ha un bel palleggio però mi sembra ancora lontanuccia dalle pretendenti allo scudetto; e quanto alla Juve rischia di pagare lo sforzo per la rimonta: ora ha una sua forza - anche tattica - però dovrebbero svenire quelle che stanno davanti».
S’è sbilanciato, insomma: ma come si gestisce un primo posto, in una città come Napoli?
«Godendoselo: perché io preferisco star davanti e lasciare agli altri la responsabilità di inseguire. Certo, il successo ha bisogno di anticorpi, ma qui siamo al cospetto di una splendida realtà. E da spettatore dico: oggi, mi sembra la migliore».