
Biasin annuncia: "È probabile che Conte andrà via dal Napoli se..."
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Fabrizio Biasin, giornalista di “Libero Quotidiano”. Di seguito, un estratto dell'intervista.
È d'obbligo una considerazione su questo campionato di Serie A, che si sta rivelando molto più avvincente di quanto ci aspettassimo sei o sette mesi fa. Ma vorrei partire dalla Champions League. Ancora una volta, ieri l'Inter ha ben figurato e avrebbe potuto chiudere definitivamente la partita dopo il 2-0 contro il Feyenoord, se Zielinski avesse trasformato in gol il rigore. Il ritorno sarà solo una formalità?
"Il risultato dell'andata lascia buone garanzie di qualificazione, più che altro per la prestazione del Feyenoord, che è una squadra alla portata dell'Inter, con tanti infortuni e non al livello dei nerazzurri in questo momento. Però, in Champions League, il 3-0 avrebbe garantito la possibilità di fare turnover, mentre con il 2-0 bisogna comunque stare attenti. Non penso che Inzaghi opterà per una formazione sperimentale, perché in Europa non si può mai dare nulla per scontato. Mi immagino quindi un'Inter ancora concentrata sul passaggio del turno."
Anche perché il passaggio garantirebbe un quarto di finale presumibilmente contro il Bayern Monaco e un ulteriore incremento degli incassi, che potrebbero superare i 100 milioni. Considerando l'importanza economica di questi introiti per l'Inter, immagino che la squadra affronterà il ritorno con la massima attenzione, anche perché la gara arriva pochi giorni prima di Atalanta-Inter, uno scontro diretto fondamentale in chiave scudetto. A proposito di scudetto, secondo lei è una corsa a due tra Inter e Napoli, a tre con l'inserimento dell'Atalanta o addirittura a quattro includendo anche la Juventus?
"Per come si sono sviluppate le ultime settimane, non possiamo escludere né l'Atalanta né la Juventus. Se ci fossero state due squadre che nell'ultimo mese hanno sempre vinto, mantenendo o aumentando il distacco dalle altre, allora sarebbe stata una corsa a due. Ma c'è stato un rallentamento generale, mentre la Juventus ha continuato a vincere. Direi che è più una lotta a tre, perché i bianconeri dovrebbero vincerle praticamente tutte per restare in corsa. L'Atalanta, invece, è assolutamente dentro la lotta, anche perché ha ancora lo scontro diretto in casa contro l'Inter."
Vista l’emergenza sulla corsia mancina dell’Inter, si è notata una certa difficoltà su quel lato. Tuttavia, nella vittoria di ieri in Olanda, spicca la grande prestazione di Alessandro Bastoni. Che ne pensa?
"Stiamo parlando di un giocatore con qualità straordinarie, che ormai sono sotto gli occhi di tutti. L’Inter ieri non ha giocato una partita eccezionale, ma è stata pragmatica, mostrando maturità. Quando è al massimo livello, la squadra sa esprimere un calcio ancora superiore. In questo momento, però, ci sono diversi problemi da affrontare, una certa stanchezza da gestire e la necessità di superare qualche difficoltà. Bastoni è stato determinante in questo contesto. Penso che l’Inter abbia tanti grandi giocatori, ma se dovessi sceglierne uno che è il migliore assoluto nel suo ruolo, direi Bastoni. Barella è il mio preferito, ma non è il centrocampista più forte del mondo. Bastoni, invece, come braccetto sinistro, è il migliore in assoluto. Sfido chiunque a trovarne uno più forte di lui."
Gasperini sembra destinato a lasciare l’Atalanta a fine anno. Lo vede ancora se stesso lontano da Bergamo?
"Ogni anno, in questo periodo, si parla della possibilità che Gasperini lasci l’Atalanta, ma poi finisce sempre per restare. Credo che per lui Bergamo sia il posto ideale, perché lì può gestire la squadra come meglio crede. Altrove potrebbe avere più difficoltà, anche per via del suo carattere particolare. Se dovesse decidere di cambiare, non avrebbe problemi a trovare una nuova squadra, perché molti club potrebbero puntare su di lui. Però, per come la vedo io, l’erede ideale sarebbe De Zerbi. Ha una filosofia di gioco simile e sa valorizzare i giocatori, esattamente ciò che cercano i Percassi."
Se dovesse impersonare Antonio Conte, cosa farebbe il prossimo anno?
"Dipende da come finirà la stagione. Paradossalmente, se vincesse lo scudetto, potrebbe essere più probabile un suo addio. Se invece arrivasse secondo o terzo, potrebbe avere voglia di restare e completare il ciclo, come ha fatto con l’Inter. La decisione dipenderà molto dal rapporto con De Laurentiis e dalle prospettive di investimento. Se il presidente gli garantisse un mercato all’altezza, potrebbe restare. Ma se ci fossero divergenze sugli investimenti, si potrebbe arrivare alla separazione. Tuttavia, al momento mi sembra che si stia parlando di un divorzio in maniera prematura. Secondo me, ci sono più possibilità di vederlo ancora sulla panchina del Napoli anche nella prossima stagione."
Quindi, per sintetizzare, Conte potrebbe lasciare il Napoli in due casi: o se vincesse lo scudetto, oppure se De Laurentiis non gli garantisse investimenti convincenti.
"Esattamente. Poi magari vince il campionato e il presidente gli mette a disposizione 100 milioni per rinforzare la squadra, e a quel punto decide di restare. Conte, storicamente, non ama il rischio e preferisce avere certezze. Se continua con il Napoli, vorrà la garanzia di avere una squadra competitiva per vincere ancora.”