Biasin: “Funerali del Papa e rinvii in Serie A? Ecco cosa aveva chiesto l’Inter, ma al Napoli non faceva piacere”

23.04.2025
16:10
Redazione

In diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport, è intervenuto Fabrizio Biasin, Libero:

“La scomparsa del Papa è una cosa serissima e partiamo con questa premessa. Fa sorridere però come tutto in Italia venga trasformato in una situazione grottesca e quasi illogica. Si sospende tutto lo sport in Italia perché ci sono i funerali del Papa, perché? Perché sì e non ha senso. Parliamo del Papa più sportivo che ci sia mai stato e andava onorato giocando anche a calcio. Perché poi concerti, raduni, cortei e teatri sono regolarmente aperti. La gara della Lazio andava rinviata per motivi di ordine pubblico ed è doveroso farlo, ma per il resto è tutto assurdo. In Italia ci complichiamo la vita da soli. Como-Genoa e Inter-Roma sarebbero potuto essere confermate di sabato. L’Inter ha chiesto di riprogrammare la partita alla prima data utile, così da non compromettere la gara di Champions col Bologna. Questo non faceva piacere al Napoli, perché sarebbero poi rientrati Mkitharyian e Bastoni squalificati. La deroga del sabato non è andata in porto perché Inzaghi e la squadra non volevano ulteriori polemiche. Il presupposto è serio e giocare di domenica è l’ultimo dei problemi quando scompare una personalità come il Pontefice. Polemiche Bologna-Inter? Non è una rimessa laterale che decide uno Scudetto. Mi sorprende vedere che l’errore sia stato compiuto dal miglior arbitro italiano in circolazione, come Colombo. Nel 2025 dovrebbe trovare un senso ai guardalinee… A cosa servono ormai? Sono corretti costantemente dal VAR. Il prossimo turno? Sarò sintetico: l’Inter deve vincere prima quella di Coppa Italia contro il Milan e poi battere la Roma. Una seconda sconfitta di fila toglierebbe tante certezze. Servono risposte sul campo. Chi vuole vincere lo Scudetto tra Inter e Napoli deve vincere tutte e cinque le partite di qui alla fine. Parole Conte? Non siamo alla separazione tra lui e la società. C’è poco da sorprendersi, Conte è abituato a scuotere la piazza e il club con certe parole. La sua comunicazione è sempre ficcante, stressa troppo l’ambiente ma tira fuori il 200% da tutti. È una mossa strategica per avere garanzie in vista del prossimo anno. E poi è un grande classico di Conte: quando si vince è merito suo, quando si perde è colpa degli altri. La questione vera è un’altra: per Conte non è che ci siano tante opzioni migliori del Napoli. Anzi, oggi è la realtà migliore per lui”.

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