Bruno: "Io affrontavo Maradona e Careca, oggi solo roba normale. Dybala campione? Sorrido... Var, il marchingegno che rende insopportabili le partite"

03.07.2020
11:40
Redazione

News calcio, Pasquale Bruno parla del calcio di oggi

Ultime calcio - Quando il bestiario del calcio ancora prevedeva aquile e puma, pantere e condor, leoni e gazzelle, Pasquale Bruno era semplicemente ’O animale. Ha parlato a La Repubblica:

Pasquale Bruno e Di Canio

E un giorno Boniperti la comprò.

«Neppure mi disse quanto mi avrebbe dato di stipendio, firmai in bianco, mi voleva anche l’Inter ma non c’era partita. Oggi nessun giocatore farebbe una cosa simile, neanche l’ultimo dei pivelli. Noi eravamo matti e romantici».

Eravate migliori?

«Senza dubbio, da ogni punto di vista. Umano e tecnico».

Anche tecnico?

«Io affrontavo Maradona o Van Basten, Careca o Giordano. Oggi esistono due fuoriclasse, Messi e Ronaldo, il resto è roba appena normale. Quando sento dire che Dybala sarebbe un grande campione, sorrido».

La mitica marcatura a uomo.

«L’unico vero modo di essere difensori. Durante il lockdown ho rivisto le partite del Mundial 82, Italia-Argentina con Gentile su Maradona: diomìo! Se sbagliavi, sbagliavi tu, ora si dà la colpa alla linea difensiva. Bella la vita».

E c’è pure il Var.

«Il marchingegno che rende insopportabili le partite. Il Var non è giustizia, è un’illusione ottica. Quando giocavo, solo l’arbitro sapeva se la mia mano addosso a Maradona era davvero fallo, cosa ne può capire una telecamera? È tutto distante, virtuale, infatti la gente non si affeziona più».

I calciatori sono diventati fighetti anche in campo?

«Assolutamente sì. Ai miei tempi per gli attaccanti era peggio, a noi difensori veniva concesso molto. Una volta Ramón Díaz andò dall’arbitro e gli gridò: "Bruno mi ha staccato la pelle!"»

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