Campania, De Luca: "Gli scontri? C’è chi ha bisogno di tenere aperto tutto per fare spaccio di droga. De Magistris? Mi imbarazza perdere tempo con chi parla di cose di cui capisce nulla"

26.10.2020
15:10
Redazione

Coronavirus Campania, Vincenzo De Luca parla deli scontri a Napoli e attacca De Magistris

Covid 19 - Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera.

Ciò che è accaduto a Napoli colpisce.

«È essenziale distinguere. Il 90 per cento dei cittadini ha dato una prova straordinaria di autodisciplina. E il malessere di chi cerca oggi di difendere un reddito, va rispettato e affrontato con misure immediate, sul modello Campania. Qui nei mesi scorsi abbiamo lavorato sul piano della sanità e su quello sociale, approvando un piano di aiuti a imprese e famiglie per oltre un miliardo. Ho proposto ieri al governo la definizione di un analogo piano socio economico nazionale in tempi brevi. Per il resto, la vicenda di Napoli ha visto protagonisti pezzi di camorra, di antagonisti e di neofascisti. Solidarietà alle forze dell’ordine, e pugno di ferro contro i delinquenti. C’è chi ha bisogno di tenere aperto tutto per fare spaccio di droga. L’arresto di due pregiudicati mi auguro sia un segnale di svolta rispetto alla troppa tolleranza degli anni passati».

Che cosa risponde alle critiche di de Magistris?

«In un momento così serio, mi imbarazza perdere anche un minuto su chi parla di cose di cui non capisce nulla. Rilevo il fatto sconcertante che apra ancora bocca un sedicente sindaco che è l’espressione del più grande disastro amministrativo d’Italia: quasi tre miliardi di euro di debiti, i tributi più alti d’Italia, trasporto pubblico distrutto, manutenzioni zero e parchi devastati. Parla uno che voleva varare la “flotta partenopea”, e stampare una moneta comunale! Parla uno che non ha fatto nulla di nulla per il controllo della movida e il rispetto delle ordinanze. E venerdì sera di fronte a una città devastata dai delinquenti faceva il commentatore televisivo come se fosse a teatro. In qualunque Paese civile al mondo un tale soggetto (copertosi di gloria come magistrato e strafallito come sindaco) dovrebbe essere messo in quarantena per i prossimi 20 anni. Soltanto in Italia possono essere chiamati a fare i commentatori lui e i parcheggiatori abusivi... Ciò detto, concentriamoci sulle questioni serie e drammatiche che abbiamo davanti a noi».


 

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