Cannavaro a Radio Goal: "Sabato avrò il cuore diviso in due". Poi scherza: "Meglio non tornare al San Paolo"

12.01.2016
16:30
Redazione

A Radio Goal, in diretta su Kiss Kiss Napoli, è intervenuto Paolo Cannavaro, difensore del Sassuolo ed ex del Napoli. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24: “Il Napoli è la squadra che sta più avanti rispetto alle altre. Gli altri hanno grandi giocatori singoli, ma gli azzurri mostrano anche un gran bel gioco. Buona parte dei meriti è dell’allenatore che per noi calciatori non è una sorpresa. Lui ha avuto la fortuna di fare bene ad Empoli ed il Napoli ha puntato su un tecnico meno conosciuto ma che ha molte conoscenze sul terreno di gioco. Sarri ha rispolverato calciatori che erano un po’ appannati tirando il meglio da tutti. Di Francesco somiglia molto a Sarri per le metodologie di lavoro, vogliono insegnarti un movimento o il modo di ricevere la palla. Loro ti fanno capire davvero come si sta in campo e questo è un vantaggio per i giocatori. Sabato si scontrano due tecnici che preparano bene le partite, sarà una partita a scacchi. Obiettivo Europa per il Sassuolo? Volevamo stupire quest’anno facendo qualche punto in più dell’anno scorso. Stiamo acquisendo una mentalità da squadra concreta e l’abbiamo dimostrato a San Siro. Il rigore di Berardi è stata la ciliegina sulla torta dopo una partita fantastica. Higuain? Sarà difficile marcarlo per chi sarà in campo, è in uno stato di forma eccezionale. Il Pipa ha delle qualità tecniche indiscutibili, poi gli abbina anche il fisico. Spero che i miei compagni possano tener botta. Se perdiamo sarebbe meno amaro per me, anche se la mia situazione non è semplice. Il mio cuore è diviso a metà, guarderò la partita da casa perché squalificato. Guarderò la partita in tv coi miei figli senza distrazioni. Mi sarebbe piaciuto marcare Higuain e tornare a Napoli in quello stadio che mi ha reso orgoglioso. L’anno scorso per vivere quell’emozione mi sono infortunato e son rimasto fuori per mesi (sorride ndr.). Il destino ha voluto che io stessi ancora lontano dal San Paolo e va bene così. Scudetto? Dovranno lottare fino alla morte, forse è più facile rincorrere, ma stare davanti è un compito più difficile. La parola ‘scudetto’ non la pronuncio da tifoso, ma se volete un parere tecnico credo che ci siano tutte le componenti per vincerlo. L’entusiasmo della piazza è positivo, la squadra è tranquilla e non sente la pressione della tifoseria. Se vinciamo lo scudetto? Chiedo a Maradona di venirmi a prendere a Reggio Emilia e veniamo insieme a Napoli”. 

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