Capello: "Il Napoli ha uno svantaggio: ha pochi giocatori abituati a sfide come sabato. Higuain? Ora è meno giocherellone e fa gol"

11.02.2016
12:10
Redazione

Fabio Capello ha rilasciato alcune dichiarazioni su Juve-Napoli a La Stampa.

Sabato sera Juve-Napoli: per tutti è la sfida scudetto. Fabio Capello, sarà davvero così?  

“Penso proprio di sì. Visto che Inter e Roma si sono perse per strada, sono rimaste solo loro. Vero che mancano ancora 13 partite, ma Napoli e Juve hanno gli stessi impegni tra campionato e coppe e quindi identici problemi di gestione”.

L’avrebbe mai pronosticato?  

“La Juve l’avevo messa tra le favorite in tempi non sospetti. Lo dicevo anche quando non ingranava: “piano a darla per morta”. I fatti mi hanno dato ragione. Il Napoli è stata una sorpresa soprattutto per la continuità di risultati. A Napoli non è facile averla per ambiente, aspettative, giocatori. Esserci riusciti è tra i meriti di Sarri”.  

Partiamo dalla capolista: che cosa può giocare a suo favore?  

“Appunto, la mentalità che Sarri ha trasmesso alla squadra. E poter giocare per due risultati su tre. Questa però può essere anche un’arma a doppio taglio”.

Perché?  

“Prima della partita non ci pensi, ma inconsciamente mentre giochi capita anche di tirarti indietro”.

Napoli svantaggiato perché?  

“Perché ha pochi giocatori abituati a certe sfide. Reina, Hamsik, Higuain: gli altri simili tensioni non le hanno mai vissute. Può essere un fattore, ma questo Napoli ha carattere”.

La Juve adesso: in vantaggio perché?  

“Per la forza che ha. Perché gioca in casa e vincere a Torino è dura. E perché, tranne Dybala, ha giocatori invece abituati a certi match. A loro non verrà mai il braccino”.

Higuain: 24 gol in 24 partite. Lei lo ha allenato a Madrid: se lo aspettava così forte?  

“Al Real l’ho fatto prendere io. È un goleador formidabile, in area non lo puoi perdere di vista”.

Segna di più che al Real, come mai?  

“Non sarà perché il livello del campionato italiano è più scarso... No, dai, scherzo. Higuain è meno giocherellone di prima, più cattivo. E poi ha trovato un feeling con l’allenatore che l’anno scorso forse non aveva”.

Con Sarri è cresciuto anche Insigne.  

“Vero. Ora è un giocatore completo. Fa le due fasi, offensiva e difensiva”.

 

 

 
Notizie Calcio Napoli