Capozucca: "Conte? Trovo insolito il fatto che sia apparso sereno dopo il mercato di gennaio"

18.04.2025
14:20
Redazione
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Stefano Capozucca, ex direttore sportivo, fra le tante, di Genoa e Cagliari. Di seguito, un estratto dell'intervista. 
L’apertura del calciomercato a giugno può rappresentare un’opportunità per i club? 
“È sicuramente un'opportunità. Tuttavia, il problema non è l’apertura del mercato a giugno, quanto il fatto che ormai si inizia a giocare con il mercato ancora aperto. Il cosiddetto ‘calciomercato’ va gestito in modo differente: si può iniziare anche a giugno, ma poi ci si dovrebbe fermare quando iniziano i campionati. Il mercato è fondamentale, ma va regolato meglio.” 
Il Napoli è atteso dalla sfida contro il Monza, mentre l’Inter sarà impegnata con il Bologna. Può essere uno snodo cruciale per la stagione? 
“Sicuramente. Non bisogna mai sottovalutare un impegno, anche se sulla carta può sembrare semplice. Ricordo che il Monza è andato in vantaggio contro l'Inter 2-0, quindi non è mai una gara da prendere alla leggera. È chiaro che la classifica è molto compromessa per il Monza, ma la partita va giocata seriamente. I valori in campo sono diversi, il pronostico è favorevole al Napoli. Quanto al Bologna, ha dimostrato di essere una squadra attrezzata, che gioca un buon calcio. Ha perso a Bergamo, ma ci sta. Secondo me può vincere contro l’Inter e continuare a inseguire l’obiettivo della Champions.” 
Se dovesse restare Antonio Conte sulla panchina, quali sarebbero i ruoli da migliorare? 
“In queste cose preferisco non entrare. Conte è un allenatore di primo livello, sa benissimo dove intervenire per migliorare la squadra. C’è anche un direttore sportivo, Giovanni Manna, che è un amico ed anche molto bravo. Sono loro che devono fare le valutazioni, anche in base agli aspetti finanziari. Non sarei corretto a suggerire nulla: sono persone esperte e competenti, non c'è bisogno che intervenga io.” 
Se l’Inter non dovesse perdere punti contro Bologna e Roma, il Napoli potrebbe ancora sperare nello scudetto? 
“Dal principio ho sempre detto che l’Inter è la favorita numero uno per vincere lo scudetto. Ha un organico importante, una rosa di alto livello. Ha giocatori, soprattutto in difesa, che fanno la differenza. Per me è la squadra migliore della Serie A e credo che alla fine vincerà. Mi auguro anche che possa fare strada in Champions League: sarebbe un successo per tutto il calcio italiano.” 
Cosa non ha funzionato nel progetto con Thiago Motta alla Juventus? 
“Thiago Motta è un allenatore giovane che ha fatto bene, non solo a Bologna ma anche allo Spezia. Ha idee e qualità, ma il problema è che alla Juve c’è una parola d’ordine: vincere. Erano anni che non vincevano, e invece di costruire un progetto con lui – come sembrava all’inizio – hanno cambiato rotta. È una persona con grande personalità, a volte difficile da gestire, ma secondo me meritava più tempo. Mi ricorda un po’ il caso di Gasperini all’Atalanta: anche lui partì male, ma la famiglia Percassi gli diede fiducia e oggi vediamo i risultati. Ecco, quando si parla di progetto, bisogna davvero crederci.” 
Conte resterà al Napoli? È sempre molto criptico quando parla del suo futuro…  
“Non lo so. Conte è abituato a vincere, è nel suo DNA. Trovo insolito il fatto che sia apparso sereno dopo il mercato di gennaio, che a mio parere ha impoverito un po’ la squadra. Lui è stato bravo a mantenere un profilo basso, ma farà le sue valutazioni. È un allenatore che molte squadre vorrebbero, soprattutto chi ha un progetto vincente. Al termine della stagione valuterà, anche a causa del club che ha impoverito la rosa a sua disposizione a stagione in corso.” 
Neres è stato all’altezza nel sostituire Kvaratskhelia? 
“È difficile fare paragoni quando si parla di un giocatore che è stato determinante come Kvaratskhelia. Con Spalletti è stato il protagonista del campionato, e anche con Conte nella prima parte ha fatto bene. Neres ha avuto dei momenti positivi, ma il paragone è complicato. Kvaratskhelia ha un valore importante, lo ha dimostrato anche in Champions. Il confronto, onestamente, non regge.” 
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