
Carnevale: "Lucca, Solet e Bijol possono giocare in azzurro, ma hanno tante richieste"
Andrea Carnevale, ex attaccante del Napoli ed attuale dirigente dell'Udinese, è intervenuto a "NAPOLI MAGAZINE LIVE", su Radio Punto Zero. Ecco quanto ha affermato: “Ringrazio tutte le persone che sono state ieri con me, Malfitano, Bruscolotti, Marolda, Rivieccio e altri con un pubblico napoletano che era lì presente per una storia nobile. Il mio libro "il destino di un bomber" l’ho voluto a tutti i costi, aldilà della possibilità di giocare con tanti calciatori forti, Maradona e tutta la squadra del 10 maggio 1987, ma è un messaggio che voglio lanciare a tutte le generazioni, nonostante sia rimasto orfano a 14 anni, ho avuto la possibilità di diventare un bravo calciatore. Sono orgoglioso ed è un messaggio che voglio anche mandare alle mamme e alle ragazze. Un pensiero alla famiglia di Martina Carbonaro, le persone che vivono queste tragedie sanno le difficoltà e le amarezze che ci sono. Mando un abbraccio forte e capisco il dolore. E’ un tema che non dobbiamo sottovalutare ed è una fiammella che deve restare sempre accesa. Per arrivare a grandi risultati ci vogliono grandissimi sacrifici, restare orfani a 14 anni è stato difficile, ma non mi sono mai arreso, visto che la mia famiglia è stata dignitosa. Le nuove generazioni devono avere un obiettivo di vita, ho avuto il cuore che è stato più forte del dolore. Lo Scudetto del Napoli? La mia famiglia 50 anni fa ha fatto squadra ed è la cosa che ha fatto il Napoli. Conte ha avuto il privilegio di fare una squadra, di far si che nonostante le difficoltà, ad un certo punto sembrava impossibile, ha avuto la determinazione per vincere lo Scudetto. Complimenti a Conte. Futuro? Napoli è molto contagiosa, ho vissuto l’altra sera lo stesso momento del 10 maggio al San Paolo. Da Capodichino per arrivare in centro c’erano una marea di persone. Quello è un momento di grande affetto, il dilemma è questo perché è contagiosa e sarà difficile lasciare Napoli. Conte sta nel posto migliore, poi c’è la parte razionale: lui è abituato a vincere e vorrebbe andare in Europa per fare bella figura. L’accordo arriverebbe se si fa una bella squadra per fare bella figura anche in Europa. Mi fa piacere che i nostri piacciono un po' a tutti. Lucca, Solet e Bijol possono giocare nel Napoli, ma hanno tante richieste. Davanti alle difficoltà, la famiglia Pozzo riesce a fare bene e siamo bravi a Udine a prendere dei calciatori che poi nell’arco di pochi anni vanno in grandi squadre”.