Casarin: "Il concetto di volontarietà è fondamentale da sempre: chi lo ha messo in discussione sta generando casini"

09.10.2024
20:40
Redazione

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “Un Aperitivo con Giordano” è intervenuto l’ex arbitro, Paolo Casarin. Di seguito le sue parole:

«Avevo un grande rapporto con Maradona e con la sua famiglia. Maradona era un ragazzo corretto e bravo in campo, non si è mai comportato male per quello che ho visto. Dialogo in campo? Si deve fare. Di fronte ci potrebbe essere un’altra persona che potrebbe avere qualcosa da dire. Cosa ha in più un arbitro rispetto ad una persona normale? Solo un fischietto in bocca, semplice. Ho lavorato in Italia e all’estero fino a 76 anni. Sono stato molte volte all’estero. Sono rimasto perfino 8 mesi in Cina, per farvi capire. La mia carriera di arbitro è stata intervallata anche da periodi in cui non potevo arbitrare, come nel caso della Polonia. Mi è sempre piaciuto l’arbitraggio, ma soprattutto il calcio mi piaceva. Falli di mano? Il calcio è un gioco che permette di esprimere tutto quello che fai, a patto che sia involontario tutto il resto, poi ci sono le chiacchiere. Le braccia sono fondamentali per la prestazione atletica e non si può fare a meno di muovere gli arti. Mettiamolo in chiaro una volta per tutte. Volontarietà? È un regolamento del 1929, niente che mi sia inventato. Alla base del gioco del calcio a quei tempi c’era il concetto di volontarietà e l’involontarietà, l’arbitro doveva solo capire questo. È un concetto fondamentale da sempre, chi lo ha messo in discussione sta generando casini».

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