Cascella: "Reina-Rafael, faccio un esempio che vi farà capire tutto. Ho giocato con Sepe, c'è una cosa che mi ha sorpreso sulla sua crescita"

12.07.2015
21:15
Marco Lombardi

Con il ritorno di Pepe Reina in azzurro, la situazione legata ai portieri del Napoli è diventato assai più intricata del previsto ma con la certezza di avere tra i pali un numero 1 dal rendimento garantito, capace di guidare al meglio tutta la squadra. Il portiere classe 1990, Vincenzo Cascella, espone il suo pensiero in merito a questo nuovo corso di portieri in casa azzurra. Cascella, che ha iniziato la sua carriera nelle giovanili del Napoli, passando poi alla Sangiovannese con Maurizio Sarri allenatore, dopo le esperienze con Acireale, Avellino e Juve Stabia, quest'anno è ripartito dal San Giorgio in Eccellenza. Ecco le sue parole: 

Dalla coppia Rafael-Andujar al ritorno di Pepe Reina: con lui in porta anche l'anno scorso il Napoli avrebbe avuto qualche punto in più?
"Sicuramente il ritorno di Pepe è un buon acquisto per il  Napoli. Si tratta di un portiere esperto e già protagonista assoluto sia nella passata esperienza sia che nelle precedenti stagioni da lui disputate in Spagna Inghilterra e Germania. Ti dà almeno 10 punti a campionato.
Per quanto riguarda Rafael penso che nell'anno in cui c'era Reina davanti a lui nelle gerachie, nelle poche partite in cui fu impiegato riusciva a dare il meglio di se, ma nell'ultima stagione dandogli le chiavi della porta del San Paolo in mano, ahimè si è palesata la poca esperienza per una piazza come la nostra. Poi alla prima papera in quel di Bilbao, non è stato più capace di riprendersi. 
Infine andujar: che dire è stato anche portiere della nazionale argentina, ma ripeto che anche lui è poco affidabile per una piazza come quella partenopea". 

Con lo spagnolo tra i pali anche l'intera fase difensiva avrà dei vantaggi?
"Sicuramente con il ritorno di Reina non solo il reparto difensivo ma l'intera squadra acquisirà maggiore sicurezza. Riesce a rasmettere enorme sicurezza grazie agli anni di esperienza maturata. Quando hai un grande portiere tra i pali è sempre più facile per il resto della squadra". 

Ma quanto conta davvero un portiere per i difensori che ha davanti a lui in campo? 
"Vi faccio un semplice esempio: vi sarà capitato quest'anno di rendervi conto di come i difensori del Napoli, quando si trovavano pressati e sotto pressione, raramente davano il via ad un retropassaggio per Rafael. Ecco questo è uno dei tanti esempi che spiega quanto sia importante la figura del portiere. Con Reina sarà tutto diverso. Poi per un difensore essere guidato da un portiere così, che è l'unico che ha una vista di tutto il campo, è un enorme vantaggio!".

Vicenda legata a Luigi Sepe: sembra essere ad un passo dalla Fiorentina, ma sarebbe meglio puntare su di lui come secondo alle spalle di Reina? 
"Con Luigi ho condiviso il campionato giovanissimi nazionali nell'ultimo anno della presidenza Naldi, posso garantirvi che in questi anni è cresciuto tantissimo sia come calciatore ma soprattutto a livello fisico. A mio parere dopo un buon campionato di B è un buon esordio in seria A ad Empoli dargli una grossa guida come Pepe Reina sarebbe la cosa migliore da fare". 

E sul presunto "scambio di casacche" con Gabriel? Chi ci guadagnerebbe?
"Sicuramente Gabriel è un altro buon portiere però credo che Luigi Sepe sia superiore e poi è napoletano. E si sa che quando uno gioca nella propria città ha sempre una marcia in più!".

Lei ha giocato con Mbakogu alla Juve Stabia prima del suo passaggio al Carpi. Tutti sanno che è un pupillo di Giuntoli e se n'è parlato anche in chiave Napoli: è pronto per il grande salto nella massima serie?
"Jerry, quando ho avuto la fortuna di condividere l'anno alla Juve Stabia con lui, mi stupì sia per la forza fisica sia per la personalità che per la tranquillità che ha in campo. Cedo che lui sia stato un grande punto di forza del Carpi per accedere alla serie A ed è pronto al grande salto". 

Fonte : di Marco Lombardi
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