
Caso scommesse e non solo, Fagioli: "Allegri mi è stato vicino, Motta non mi considerava! Se giochi in una big come il Napoli..."
Notizie calcio - Niccolò Fagioli, centrocampista passato alla Fiorentina dalla Juventus a gennaio, è stato intervistato da Ivan Zazzaroni direttore del Corriere dello Sport.
Tanti temi trattati da Fagioli, seguito recentemente anche dal Napoli, che ha parlato anche del caso scommesse e di come ne è venuto fuori:
Il mister, il mister. Allegri. «Li ho in allenamento»… (Ride). «Allegri lo stimo tanto anch’io, mi ha fatto crescere e nel periodo della squalifica mi è stato molto vicino».
La tua è una sorta di resurrezione umana, oltre che sportiva. «Mi sono riappropriato della mia vita… Alla Juve sono stato undici anni, quando a fine dicembre ho deciso che me ne sarei andato mi sono sentito più leggero. Ma nel momento dell’addio ho pianto. Una bella botta. Ho pianto senza accorgermene, quel giorno mi sono reso conto che si chiudeva una lunga fase della vita, lasciavo i posti, i compagni, il tragitto di tutti i giorni. È stato traumatico. (…) Anche la partenza da Torino mi ha permesso di esaurire la fase del ragazzino. Che mi stava molto stretta. La stessa cosa l’ha provata Moise (Kean, nda). Alla Juve eravamo sempre quelli del settore giovanile, della Next Gen, trattati come tali. Uno scotto che abbiamo pagato».
La stanchezza dei tanti impegni? A vent’anni è impossibile, a trenta forse. È anche vero che il giocatore esperto sa come dosare le energie. Se giochi in una squadra come la Juve, l’Inter, il Milan e il Napoli è naturale avere tanti impegni, lo sai in partenza».